Provato per voi: ristorante chez Bassem nella Medina di Tunisi
A fine aprile, Kyra Ferrari ed io ci siamo dati appuntamento per pranzare assieme e incontrare poi alcune delle altre ragazze della redazione basate a Tunisi. Ero riuscita ad evitare il boom del traffico, trovare un taxi ed arrivare puntuale in Avenue Bourguiba e da lì incamminarci assieme verso Bab el bhar, l’ingresso della Medina. Il Capitole, uno dei nostri ristoranti preferiti, ha purtroppo chiuso i battenti e così stavamo cercando una valida alternativa.
Era ormai l’una, e dopo aver cercato posto in due ristoranti nella Medina, pieni e con un tempo di attesa non definito, girovagando nel suq Attarine, poco distante dal famoso ristorante Founduq Attarine, in rue du Tamis, ci siamo imbattute in un piccolo ristorante popolare, “Chez Bassem”. Il ristorante, piccolo e su due piani, è molto carino: la porta piccola, verde, decorata, ha attirato la nostra attenzione, così come le piastrelle e vi erano diverse persone che stavano pranzando, quindi ci siamo dette che doveva essere anche buono.

Siamo salite al piano superiore e abbiamo cominciato a sfogliare il menù, che era solo in arabo e comprendeva i piatti del giorno, scritti a penna: molto probabilmente cambiano di volta in volta. Con il mio arabo elementare, siamo riuscite a capire quali fossero i piatti proposti, c’erano alcuni nomi che non mi erano chiari e abbiamo provato a tradurli con Google Lens: ve lo sconsigliamo, a meno che non vogliate assaggiare una “pausa di risposta”, “Fattah e spach” e un “veterinario”. Come entrata, abbiamo preso un’insalata mechouia, dei brik e come piatti principali il cous cous con l’agnello e le costolette di agnello, accompagnandoli con delle bibite gasate locali.
Il servizio, nonostante il ristorante non fosse pieno, era un po’ lento, ma il cibo era ottimo, e i prezzi decisamente corretti: 18 dinari per i nostri piatti principali, 3 dinari per la bibita in lattina, 2,5 dinari per le entrate. In tutto, in due, abbiamo speso 47 dinari ed abbiamo mangiato con gusto, e le porzioni erano abbondanti.
Il cous cous, stranamente non era piccante, e le costolette di agnello erano accompagnate da un kafteji e qualche patatina fritta (qui avrebbero potuto metterne un po’ di più o non metterne affatto). Il kafteji buonissimo, non piccante, davvero uno dei più buoni mai mangiati a Tunisi. Anche la carne di agnello ottima – anche se la migliore rimane quella mangiata a Sidi Bouzid -. L’insalata mechouia invece era piccante, ma comunque buona. I brik, a dita di Fatima, erano con patate e harissa.
L’unico dubbio che ci è rimasto riguarda il nome del ristorante: sul menù vi era la scritta “chez Mounir” ma poi sullo scontrino “Chez Bassem”, il che ci fa pensare che il nome giusto sia piuttosto quest’ultimo. Ad ogni modo, se cercate un ristorante in Medina a prezzi onesti e in cui mangiare bene, ve lo consigliamo.
“Provato per voi” è una rubrica in cui andiamo alla scoperta di cafè, ristoranti, locali e b&b tunisini e li recensiamo per voi. Non è un servizio pubblicitario: non siamo pagati dai gestori. Condividiamo quindi in modo sincero le nostre impressioni.
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