Trasferirsi in Tunisia: quali abitudini cambiare per adattarsi?

I miei articoli sono basati sulla mia vita in Tunisia e su ciò che mi circonda, questo comprende quello che vivo e che leggo. Sono sensazioni, pezzi di vita personali, che possono differire dal parere e dalla vita di altre persone che percepiscono il Paese in modo diverso o che hanno un altro stile di vita. Fatta questa premessa, passo al mio pensiero per questo articolo. Leggo spesso, nei gruppi di Facebook sulla Tunisia, consigli alle persone che si vogliono trasferire: quello più comune è “devi saperti adattare”. Ovviamente concordo in pieno, ma in questi giorni mi chiedevo, “ok devi adattarti, ma a cosa precisamente?”

Certo ogni Paese ha usi e costumi che divergono dal Paese di appartenenza ma, appunto dipende anche da dove si parte e dove si arriva… Sicuramente una persona che vive al sud Italia troverà molte più similitudini di una persona che vive al nord Italia; vieni da una città caotica e vai in montagna? Arrivi dalla montagna e vai a vivere al mare? Quale è la partenza e l’arrivo sicuramente fa la differenza, ma a cosa tutte le persone si devono adattare, al di là del luogo d’appartenenza, dell’età, della situazione lavorativa, diciamo cosa accomuna tutti quanti?

Sicuramente stare in Tunisia da 30 anni non dà alla persona un valore aggiunto sul percorso di vita di chi ci sta da 10 anni, soprattutto perché il Paese dopo il 2011 è cambiato radicalmente in ogni contesto, pertanto chi desidera un quadro completo chieda più pareri a chi ha la vita più simile alla sua. Per contro chi è qui da qualche anno e pretende di avere le verità in tasca anche è da prendere con le pinze.

In inverno è freddo, la casa dove si vive va  scaldata, ci vogliono giacche calde e vestiti adeguati al clima freddo. Non fa freddo a lungo, sono due o tre mesi, dipende dagli anni, ma può essere difficoltoso per chi non è preparato.La lingua sicuramente per chi non vive nei paesi turistici avrà la sua importanza. Farsi capire e capire è basilare: ci sono giorni dove, nonostante gli anni che vivo qua, mi prende ancora lo sconforto, se devo farmi capire su argomenti che esulano dalla mia vita abituale, a volte mi trovo ancora in difficoltà, non è una vergogna ammetterlo.

Per chi ha un auto, sapere che se si prende una multa, se si incappa in un radar, o in qualsiasi sanzione, se non si viene fermati subito dalla polizia, non si riceverà la multa a casa. No, bisogna recarsi pressi gli uffici che si chiamano “Recette de Finance” e con il libretto dell’auto alla mano si va a chiedere se ci sono sanzioni a proprio carico. Più il tempo passa e più la multa diventa salata, si alza la cifra da pagare, ma spesso è una cosa che non si sa, pertanto si possono avere brutte sorprese.

Abituarsi a mangiare piccante, almeno un po’, è quasi d’obbligo: prima o poi si incapperà in una pietanza piccante, anche se si è chiesto senza harissa. Questa fa parte di molti dei piatti tradizionali tunisini, vale la pensa provarli nella versione originale, almeno una volta! Più volte abbiamo parlato della mancanza di puntualità, ma questo diventa uno stile di vita: piano piano ci si abitua; unica cosa non viene accettata al lavoro, magari non troppo fiscali, ma senza esagerare.

La cosa più bella a cui vi abituerete prestissimo è la generosità dei tunisini: da nord a sud, da est a ovest, troverete tanta gente sempre disposta ad aiutarvi se vi troverete in difficoltà in qualche attività, pronti a condividere con voi il loro tempo e consigli!

Il mio solo consiglio a chi chiede informazioni è quello di venire in Tunisia, girarla in largo e in lungo, parlare con le persone, assaggiare tutto ciò che il Paese offre e poi…… non ve ne andrete più!

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