Tunisia: estate a metà tra onde e burocrazia
Sole a picco, spiagge dorate, mare turchese. Tutto è pronto per una stagione estiva da cartolina…. E invece no! O almeno, non ancora! In Tunisia anche quest’anno il caldo è arrivato puntuale anche in modo un po’ prepotente oserei dire, ma l’estate, quella vera, fatta di ombrelloni, risate e citronnade a bordo mare è rimasta bloccata tra una scartoffia e un’onda anomala. Già, perché se da un lato i permessi per i bar in spiaggia tardano ad arrivare, anzi sembra che questo anno non arriveranno proprio, dall’altro ci si è messo un certo terrorismo mediatico che ha fatto il resto: “mare pericoloso, correnti strane, possibilità di tsunami”. La gente nel quartiere non parla d’altro, terrorizzando i bambini… Così tra chi aspetta di aprire i “barreka” e chi ormai evita pure di bagnarsi i piedi, l’atmosfera si è fatta surreale.
Le tre persone che davanti a casa mia, con tanta fatica, preparano la stagione estiva durante tutto l’inverno si trovano a “bocca asciutta” e la spiaggia, al confronto al solito è semi deserta. Solamente Habib, che solitamente vive per tutto l’anno con sua moglie con l’incasso della stagione estiva, ha trovato un escamotage e ha messo 7 ombrelloni, contro i 30 soliti, facendoli sembrare “privati” e nonostante siano pochi, solo 5 sono occupati in questo momento che sto scrivendo. Alle 18.00 smonta tutto e alla sera, la spiaggia non si anima come al solito tra kawa arbi, bibite e citronnade.
Ora, chi mi legge da un po’ sa che non amo molto questo momento estivo, ma devo ammettere che vedere questa desolazione mi ha fatto stringere il cuore, soprattutto, perché Habib lo conosco da oltre 20 anni e mi spiace vedere la sua stagione rovinata.

Inoltre, la narrazione allarmistica che spaventa più della sabbia bollente a mezzogiorno, ha tolto grandissima parte della gente che veniva giusto a fare il bagno e rientrava a casa. Insomma quest’estate 2025 ci ha regalato una spiaggia semi-deserta. Fa davvero strano! La sicurezza è fondamentale, le correnti ci sono e vanno rispettate e gestite bene, la piccola Mariem, protagonista della cronaca locale che è stata trascinata via dalla corrente in un attimo, ci ha lasciati con il cuore spezzato, ma purtroppo ogni anno succede qualche incidente e questo non deve dipingere un’estate catastrofica. Forse si poteva trovare una via di mezzo, alla fine siamo tutti sulla stessa spiaggia.
Personalmente, credo sia stata una cosa già pianificata: noi abbiamo sempre avuto a disposizione due bagnini che arrivavano alla mattina con la loro tenda e il palo dove issavano la bandiera con il colore secondo al grado di sicurezza da adottare in mare, che è già stato rimosso in primavera. Spero che alla fine, come spesso accade da queste parti, sarà la gente a fare l’estate: chi porta una sedia da casa, chi improvvisa un pic-nic, chi si butta in acqua comunque, tsunami o non tsunami.
Certo un’organizzazione da parte del municipio più chiara sarebbe stata auspicabile, ma d’altronde non si può cambiare un Paese che da anni funziona così, se ne prende atto e via! Per ora non ci resta che sorridere, spalmarci un po’ di crema solare e sperare che ad agosto arrivi il vero sblocco di onde e licenze! Ricordo che io parlo dei “barreka” stagionali, quelli che vengono allestiti a bordo mare solo dal 1 luglio al 1 settembre (queste le date del permesso stagionale) e non dalle strutture a mo’ di “Coco Beach” che hanno tutto un altro tipo di gestione.
Con questo articolo vi saluto e vi auguro una felice e serena estate!
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