Tunisia: gli europei e la festa del sacrificio
La maggioranza degli europei fa fatica ad integrarsi in questa particolare festa. Ma l'integrazione passa anche attraverso questi riti. Paese che vai, usanze che trovi...
Nel momento in cui sto scrivendo sono le prime ore della festa del Sacrificio di cui ha parlato Gemma nel suo bellissimo articolo. Il clima quest’anno è decisamente sottotono. I prezzi dei montoni sono raddoppiati rispetto allo scorso anno, quando erano già cari. Nel mio quartiere di solito lo prendono tutti, o quasi, perchè al montone dell’Aid non si rinuncia. Quest’anno più della metà non lo ha acquistato. Mi sono mancati i bambini sotto casa con i montoni come gli anni scorsi. Per loro è una grande gioia, l’anno scorso abbiamo raccontato questa particolare usanza con la mia esperienza personale. Sono i ricordi che si porteranno dentro, un patrimonio culturale! Spesso si sentono i genitori dire che lo comperano per la felicità dei figli ed è proprio cosi.
In compenso la gente ha comperato la carne dal macellaio: certo così c’è meno lavoro ed è più comodo, ma manca tutto il lato conviviale. Giovedì e venerdì dal macellaio più conosciuto nella mia città c’era una fila incredibile. Più di 50 persone una dietro all’altra ad attendere il proprio turno con pazienza. Sono giorni di lavoro estenuante, ma poi chiuderanno per 20 giorni. Anche i negozi che vendono la carne bianca chiudono, di solito per una settimana. Nelle palazzine ormai sono rari i montoni ai balconi, le usanze stanno piano piano cambiando, anche se penso che non andranno mai a scomparire, siccome per i musulmani è una festa molto importante. Non a caso si chiama Festa Grande, come ha ben spiegato Gemma.
Quest’anno voglio toccare un aspetto diverso. La maggioranza degli europei fa fatica ad integrarsi in questa particolare festa. I montoni dopo il sacrificio, vengono spesso appesi e si vedono dalla strada. Capisco bene che non è un bel vedere, ma fa parte della tradizione ed onestamente, che si veda o no poco cambia. Quando noi portiamo il capretto o l’agnello in tavola per il giorno di Pasqua non vedo dove la cosa sia differente: il macellaio ha fatto lo stesso lavoro che qui le famiglie fanno da sé. L’integrazione passa anche da questi riti. Il sacrificio ha un’elevata spiritualità e andrebbe visto in questo senso. Ci avete fatto caso che nelle macellerie vedete spesso le teste delle mucche appese? Paese che vai usanze che trovi…..
Personalmente non assisto mai al momento della macellazione, ma i rituali che susseguono dopo mi affascinano, perchè penso sempre che sono gesti che si tramandano da millenni. Questo è il periodo in cui si va in pellegrinaggio alla Mecca, di preferenza, chi può prenota in queste festività anche se il prezzo è molto più alto, il doppio, rispetto agli altri periodi dell’anno.
Fatevi coinvolgere dai vostri parenti ed amici e partecipate alla gioia di questa festa, ne sarete arricchiti.
Qui la mia testimonianza sui festeggiamenti in famiglia.
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