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Le politiche di esternalizzazione della frontiera dell’Ue aggravano ulteriormente la crisi dei migranti in Tunisia

La Tunisia non è un Paese sicuro per i migranti : lo afferma il Ftdes, il Forum Tunisino per i Diritti economici e Sociali in un recente comunicato stampa

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COMUNICATO STAMPA – 1 ottobre 2021

Il Forum Tunisino per i Diritti Economici e Sociali sta seguendo con molta preoccupazione l’aumento delle violazioni sistematiche nei confronti dei migranti subsahariani durante questo ultimo periodo. Retorica di odio e stigmatizzazione contro i migranti e la loro presenza in Tunisia sui social network si è trasformata in scontri in alcuni quartieri della città di Sfax, dove, durante il mese di giugno, le autorità di sicurezza hanno preso la discriminatoria decisione di far evacuare un intero quartiere di migranti.

Il Forum riceve constantemente testimonianze di deportazioni forzate e sistematiche alla frontiera tunisino – algerina e tunisino – libica, includendo donne, donne incinte e bambine. Cedendo alle pressioni europee, la marina tunisina intercetta volutamente le barche dei migranti che partono dalle coste libiche in acque internazionali. I migranti intercettati sono fatti sbarcare negli insicuri porti tunisini, dove né possibilità logistiche né un sistema legale che protegga i diritti dei migranti e rifugiati e preservi la loro dignità è disponibile. Quale risultato delle pressioni europee, le obiezioni ingiustificate aggravano la crisi umanitaria di migranti e rifugiati in Tunisia, spingendo diversi tra di essi a recarsi di fronte agli uffici delle Organizzazioni dell’Onu per chiedere una protezione più vasta e servizi che preservino la loro dignità.

Come Forum Tunisino per i Diritti Economici e Sociali condanniamo il silenzio ufficiale contro queste violazioni e :

  • esprimiamo la nostra indignazione per le operazioni di deportazione forzata che stanno mettendo in pericolo la vita dei migranti in contravvenzione agli obblighi internazionali della Tunisia

  • Chiediamo l’avvio di operazioni marittime di salvataggio internazionali per ridurre le sempre più crescenti tragedie umane e per trasferire i migranti in porti sicuri

  • rinnoviamo il nostro rifiuto di soccombere alle pressioni europee e trasformare la Tunisia in una piattaforma per lo sbarco e lo smistamento di migranti

  • riteniamo l’Unione Europea e i suoi stati moralmente, politicamente e legalmente responsabili per imporre ingiusti corsi di cooperazione riguardanti temi legati all’immigrazione che hanno contribuito all’aumento della morte in mare e aggravato la crisi dei migranti nei Paesi del Sud

  • chiediamo al governo tunisino e alle organizzazioni internazionali di mobilitare risorse materiali e logistiche per fornire servizi base e umanitari ai migranti e ai rifugiati

  • chiediamo alla Presidenza della Repubblica di parlare delle violazioni sistematiche contro i migranti e i rifugiati, rivedere i corsi di cooperazione con l’Unione Europea e i suoi Stati con focus sulla migrazione irregolare, e adottare una strategia nazionale per una migrazione integrata e un asilo che preservi la dignità e i diritti dei migranti.

    Vista la situazione politica, economica e sociale che la Tunisia sta attualmente attraversando e le violazioni a cui i migranti e i rifugiati sono soggetti in Tunisia, il Forum Tunisino per i Diritti Economici e Sociali considera la Tunisia un Paese non sicuro per i migranti.

    Traduzione dall’inglese di Giada Frana

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