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Jcc nelle prigioni: “Captains of Zaatari” invita i giovani detenuti a inseguire i propri sogni

Con “Jcc nelle prigioni”, giunto alla settima edizione, il cinema entra nelle carceri tunisine. “Captaines of Zaatari” è stato proiettato davanti a dei gioani dei centri di rieducazione, con un messaggio di speranza per tutti loro: non smettere di inseguire i propri sogni.

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Sognate! Impegnatevi per realizzare il vostro sogno”, “più forte, urlatelo, coltivate i vostri sogni”, viene detto agli spettatori. I due attori e protagonisti sembrano usciti dallo schermo, e in effetti è cosi. Hanno appena chiuso la scena finale del film con un canto, si accendono le luci ed eccoli, in carne ed ossa, continuare la melodia, abbracciati, sorridenti. Per raccontare la loro storia, il loro successo, ai ragazzi del centre de redressement, il pubblico della proiezione. La storia di un sogno diventato realtà, il mondo del calcio, che dalla povertà estrema può portare al successo, con tanto lavoro, tanto impegno, e una incrollabile tenacia. Fawzi Qatleesh e Mahmoud Dagher sono due promesse del calcio, lavorano duro per realizzare la loro aspirazione, diventare giocatori professionisti. E ce la faranno.

JCC, Citè de la Culture, il film è “Captains of Zaatari “dell’egiziano Ali El Arabi. Il regista, reporter di guerra, nominato per 15 premi, presente a numerosissimi festival cinematografici, ha incontrato i due adolescenti nel 2013 e ne ha seguito la vita, per otto anni. “Siamo come voi, anche noi eravamo privati della libertà, ci sentivamo veramente in prigione”. La loro prigione, dei giovani protagonisti è Zaatari, è un campo di rifugiati siriani in Giordania. “Ma siamo andati fino in fondo ai nostri sogni. Fatelo anche voi. E riuscirete”.

I giovani protagonisti del film durante la proiezione alle Jcc - ptoho credits Rosita Ferrato

Il pubblico dei ragazzi del centre è attento, partecipe, sorpreso. Sono tutti giovani in sala, pubblico, attori, realizzatore. Dai volti emana la speranza, quella raccontata.“Sono onorato di avervi qui – interviene il regista prima della proiezione – voi siete il nostro pubblico, oggi. Approfittate della proiezione, viaggiate durante tutto il film. Vedremo la storia di Mahmoud e Fawzi che hanno sognato di diventate calciatori e sono potuti uscire dal campo profughi per diventare professionisti”. Adesso sono qui con noi. Hanno vissuto un’esperienza dove erano davvero privati della loro libertà, ma hanno avuto un sogno e ci hanno creduto”. Sono riusciti ad essere reclutati in una squadra di professionisti e presto saranno allenatori in squadre importanti. Anche Alì invita a sognare: “Andate fino in fondo al vostro sogno, ai vostri obiettivi”.

Quest’anno, il JCC offre parte della sua programmazione ai detenuti delle prigioni, con “Jcc nelle prigioni”, giunto alla settima edizione, grazie al Centre National de Cinéma et de l’Image, la direzione generale delle prigioni e dei centri di rieducazione e l’Organizzazione mondiale contro la tortura. L’evento si è tenuto alla presenza del Presidente dell’Autorità generale delle carceri e della riforma, il Capo dell’ufficio di Tunisi dell’Organizzazione Mondiale contro la Tortura, dei rappresentanti dell’Ambasciata svizzera e dei dirigenti dell’Autorità Generale delle prigioni.

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Il trailer di "Captains of Zaatari"

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