Kefta gabseya, la polpetta tunisina di Gabès
Tutti i tunisini lo sanno: le kefta hanno origini turche e più precisamente ottomane. Infatti, questo piatto a base di carne e spezie, ha molte varianti nei Balcani, in Armenia e in Cecenia. Oggigiorno in Tunisia, la kefta non è solamente fatta di carne, ma la troviamo spesso al tonno, alle sardine o alle patate. È diventata infatti una sorta di crocchetta a forma di frittella e composta da diversi ingredienti tra cui il prezzemolo e la cipolla per esaltarne il gusto. Date le interazioni tra i popoli del Caucaso, della Turchia e dei Balcani, esistono molte ricette dei kefta, servite come antipasto o come secondo piatto.
Tuttavia, sembra che la kefta abbia pure origini russe. O che la circolazione di questo piatto sia arrivato in Russia attraverso i suoi mercanti caucasici. L’equivalente si chiama kotleta, ed è una delle specialità russe più apprezzate. Al punto che si dice sia impossibile essere russi, bielorussi o ucraini se non si ha una chiara inclinazione per i kotleti. Simile al kefta dei nostri antenati, anche i kotleti si presentano sotto forma di polpette leggermente speziate. Sono gustati in tutto il mondo russo e sono per i russi ciò che l’hamburger è per gli americani.
Pertanto il kefta è un derivato del kotleti o è piuttosto il contrario? Quello che è certo però è che la parola kefta ha origini turche e che il termine kaftegi,(altra specialità tunisina), in origine significava “kefta del mercante” e deriva dal turco koftegi. La versione dei miei kefta, sono quelli di Gabès o meglio kefta gabseya.
Ingredienti:
– 4 patate
– 1/2 mazzo di prezzemolo
– 100 g di carne macinata
– un uovo
– pangrattato
– un cucchiaio di concentrato di pomodoro
– 1/2 cucchiaio di Harissa
– un cucchiaio di Tebel karweya
– sale e pepe
– formaggio grattugiato
– farina
– olio di oliva
Procedimento:
Sbucciate le patate e bollitele in acqua salata.
Tritate il prezzemolo.
Mescolate la carne con le patate ridotte in purea, il prezzemolo e il resto degli ingredienti (a parte la farina).
Aggiungete più pangrattato se il composto è troppo molle.
Scaldate l’olio di oliva in una padella.
Prendete una palla di impasto, giratela tra le mani, appiattitela e passatela nella farina prima di friggerla.
Continuate fino a esaurimento dell’impasto.
© Riproduzione riservata
Sostieni il nostro lavoro, basta un click!
INSERT_STEADY_CHECKOUT_HERE