Memorandum femminista: garantire i diritti delle donne e l’uguaglianza nell’agenda politica
Le manifestazioni e i movimenti di protesta contro lo sviamento dagli obiettivi della rivoluzione del 17 dicembre 2010 – 14 gennaio 2011 sono stati caratterizzati, secondo tutti gli osservatori, dalla forte partecipazione delle donne, descrivendo in ciò, il loro rigetto del sistema di governo, affetto da mediocrità e da mancanze politiche. Scegliendo di posizionarsi sui cammini della lotta e della resistenza, le donne rappresentano, con la gioventù marginalizzata da un sistema corrotto, patriarcale, retrogrado e ostile ai diritti e alle libertà, le forze reali del cambiamento nel nostro Paese. I movimenti « Manich Mssemeh/Mssemha » e « Falgatna » o ancora, le proteste dei quartieri popolari per una vita dignitosa e rispettosa dei diritti e delle libertà sono stati fortemente sostenuti dalle donne tunisine. Ciò sottolinea ancora una volta il posto determinante che occupano le donne in rivolta e i giovani in collera nel processo del cambiamento politico e sociale nel nostro Paese. Questo posto deve essere riconosciuto e preso in considerazione al momento dell’instaurazione delle istituzioni democratiche della nazione e della realizzazione degli obiettivi della rivoluzione.
Oggi, come militanti e femministe, siamo determinate a lottare per la promozione dei diritti di tutte le donne nel rispetto delle loro differenze e delle loro diversità, e a mobilitarci contro le ingiustizie, le violenze e la segregazione negli spazi pubblici e privati. Non abbiamo mai smesso di mettere in guardia contro le ripercussioni della crisi sanitaria e politica sulla situazione delle donne tunisine e gli effetti moltiplicatori della femminizzazione della povertà e delle violenze di genere. Oggi, ancora, continuiamo a contare con costernazione i femminicidi e i crimini causati dai « camion della morte » che riguardano le donne rurali, tutto questo nel silenzio assordante dei poteri pubblici che vengono meno alle loro responsabilità e al loro dovere di mettere fine a queste pratiche nefaste contro la vita delle donne. Come femministe dinamiche, autonome e collettive, mettiamo in guardia contro qualsiasi tentativo di negare i propri diritti alle donne, diritti acquisiti col prezzo delle lotte e delle mobilitazioni di generazioni di femministe ed attiviste.Rigettiamo categoricamente tutte le allusioni e invocazioni, qualunque sia la loro provenienza, che mettono in discussione le conquiste delle Tunisine od offendono la loro dignità. Rifiutiamo qualsiasi separazione tra i diritti socio – economici e i diritti civili e politici come come qualsiasi « legittimazione » fondata sulla ripartizione tradizionale delle responsabilità e dei ruoli, la supremazia del potere patriarcale e sulla divisione tra uno spazio pubblico sotto l’autorità dello stato e uno spazio privato nel quale la cittadinanza è confutata.
Come movimento femminista indipendente, continueremo a procedere nella lotta contro il patriarcato, le sue implicazioni e le sue concretizzazioni sia in campo giuridico discriminatorio che nelle pratiche retrograde, trasmesse dai discorsi politici di legittimazione. Siamo convinte che non esiste una democrazia in assenza dei diritti e delle libertà delle donne e che non ci può essere giustizia sociale senza uguaglianza, dignità e reale uguaglianze nelle opportunità e nella ripartizione equa delle ricchezze.Viviamo oggi a un punto di svolta storico decisivo ! Siamo convinte della necessità di superare il blocco in cui è piombato il Paese prima del 25 luglio e generato la disperazione a causa della mancanza di orizzonti e di prospettive, e della necessità di preservare il Paese dal salto nell’ignoto e dai tentativi autocratici dopo l’annuncio delle « misure eccezionali ».
Tenuto conto di queste premesse, abbiamo elaborato questo MEMORANDUM che indirizziamo all’opinione pubblica e a tutte le forze democratiche della nazione, compresi i partiti poitici, le organizzazioni nazionali e le associazioni della società civile nell’obiettivo di condividere un comune piano d’azione che non escluda le donne e i giovani e possa servire da piattaforma alle lotte che ci attendono a breve e lungo termine.In questo contesto, ci rivolgiamo a tutte le forze nazionali progressiste affinché interagiscano in maniera costruttiva a questo memorandum femminista al fine di includere le rivendicazioni e le misure urgenti che si richiedono per garantire una reale dignità, una dìcittadinanza effettiva e un’uguaglianza intera, per eliminare tutte le manifestazioni e le forme di violenza e di discriminazione nei confronti delle donne.Questo memorandum, fondato su un approccio dei diritti umani la cui garanzia spetta allo stato, intende mettere in guardia su ogni pratica fondata sull’esclusione o la semplice carità e beneficenza nei confronti delle donne in situazione di vulnerabilità.Il nostro approccio si basa sulla riconoscenza, il rispetto, la protezione e il godimento dei diritti e delle libertà per tutti i cittadini e le cittadine senza distinzione o discriminazione, lontano da tutte le esclusive fondate sul sesso, la razza, la nazionalità, il colore, le opinioni, la fede, la cultura, la lingua, l’origine, la classe sociale, la disabilità, le scelte individuali, l’orientamento sessuale, lo stato di salute o lo stato di povertà e vulnerabilità economica.
A tal fine sottolineamo :
– La necessità di sottoporre questa piattaforma di azione ad una più larga adesione delle organizzazioni nazionali, delle associazioni femministe, dei gruppi e delle persone che hanno subito la marginalizzazione, prima o dopo la rivoluzione. Non siamo più ai tempi del « dirigente » o del « salvatore supremo » né in quelli delle decisioni unilaterali
– La necessità di costruire un quadro partecipativo e paritario di coordinamento e di controllo il cui obiettivo è di definire la nostra visione del futuro post 25 luglio 2021 e di precisare la naura, i meccanismi, il calendario, i risultati di ogni sorta per assicurare il processo democratico.
– L’importanza di unire le iniziative individuali e collettive delle diverse associazioni femministe e femminili e dei movimenti sociali e dei giovani con l’obiettivo di assicurare, sulla base di una solida coordinazione, una difesa comune dei diritti delle donne e dei principi di uguaglianza davanti alla legge e nei diritti, delle pari opportunità tra gli uomini e le donne nelle regioni.
– Ci assumiamo le nostre responsabilità come forze del cambiamento e delle proposte capaci di lottare contro la corruzione e di operare al fine di garantire la continuità del processo rivoluzionario, lontano da qualsiasi strumentalizzazione politica o tentativo di polarizzazione tra partigiani ed oppositori.
In queste circostanze, e fedeli al ruoo pioniero che i movimenti femministi hanno avuto nelle lotte legate ai timori delle donne e della nazioni, rivendichiamo quanto segue.
Dal punto di vista politico :
– La salvaguardia dello Stato civile, dello Stato di diritto e delle istituzioni fondate sula volontà del popolo, il pluralismo, la supremazia del diritto, la separazione religiosa e politica, la trasmissione pacifica del potere, l’applicazione delle convenzioni internazionali ratificate dalla Repubblica tunisina
– Il rispetto dei diritti umani nella loro universalità e indivisibilità, la garanzia delle libertà individuali e pubbliche, il consolidamento di ciò che si è acquisito con la Costituzione del 2014, in particolar modo l’uguaglianza tra cittadini e cittadine e le libertà di pensiero, espressione, coscienza, d’associazione e di stampa
– L’adozione di misure necessarie a garantire l’indipendenza del potere giudiziario e la lotta contro la corruzione in seno all’apparato giuridico così come la proibizione di qualsiasi processo ai civili davanti ad un tribunale militare
– L’adozione della parità tra donne e uomini nella composizione del governo che ha il dovere di rispondere alle rivendicazioni del popolo per il suo diritto a una vita decente e di far fronte alla crisi sanitaria legata alla pandemia Covid 19 offrendo dei servizi sanitari e sociali di qualità. I membri del nuovo governo devono prendere tutte le misure necessarie per superare la crisi economica, limitare il debito pubblico e salvare il Paese dal fallimento
– La messa in opera del rapporto della Corte dei conti e l’applicazione dell’articolo 163 della legge elettorale per escludere dalla vita politica le persone corrotte e coinvolte in affari di corruzione o terrorismo
– La concretizzazione dei diritti e dele libertà fondamentali, in particolar modo il diritto all’azione associativa e alla preservazione delle conquiste del decreto legge n° 88 – 2011
– L’adozione delle misure necessarie all’accesso delle donne nei posti decisionali, in seno alle istituzioni nazionali, comunali e internazionali nel rispetto delle disposizioni dell’articolo 46 della Costituzione. Bisogna in questo senso revisionare la lege elettorale in modo di garantire la parità verticale ed orizzontale nelle elezioni legislative, comunali e regionali.
Sul piano socio – economico :
– la lotta contro la povertà e la ripartizione ineguale delle ricchezze
– La revisione del budget dello Stato e della legge di finanza, soprattutto in materia di educazione e di salute al fine di assicurare la qualità dei servizi in un quadro di un approccio di sviluppo integrale con l’obiettivo di promuovere l’uguaglianza, la giustizia sociale, le stesse opportunità per le donne e le regioni, il rispetto della sovranità nazionale e la garanzia della ricchezza e del benessere ai gruppi vulnerabili. Chiediamo in questo senso l’elaborazione di una strategia di lotta contro la femminizzazione della povertà
– L’adozione delle misure necessarie al diritto delle donne di lavorare dignitosamente in condizioni decenti e paritarie come dispone l’articolo 40 della Costituzione. Rivendichiamo in questo senso l’applicazione della parità tra uomini e donne durante il reclutamento per superare la discriminazione di accesso al lavoro : il tasso di disoccupazione delle donne diplomate è il doppio di quello degli uomini, 25% contro il 12%-
– La promulgazione delle disposizioni complementari al Codice del lavoro che impone che qualsiasi concorso od offerta di lavoro che non rispetta le stesse opportunità per le persone con disabilità siano annullate, dato che le disposizioni legislative esigono di incrporare il 2% delle persone con una disabilità nelle assunzioni.
– La necessità di includere, nei programmi di aiuti sociali ordinari ed eccezionali, le famiglie monoparentali, in particolar modo le madri nubili e le donne senza sostegno famigliare
– La revisione dei dati relativi alle persone che beneficiano di aiuti sociali secondo l’integrazione dell’approccio di genere per garantire l’accesso alle donne a questi aiuti, sulo stesso piano degli uomini- Lo sviluppo di misure positive nei riguardi delle donne e dei giovani nelle regioni povere e marginalizzate e l’abrogazione delle leggi ereditarie discriminatorie che limitano l’accesso delle donne alla proprietà e le escludono dalle ricchezze patrimoniali : l’uguaglianza nell’eredità è inscindibile dai diritti economici
– Lo sviluppo dell’articolo 18 della legge organica del budget che garantisce l’inserimento dell’uguaglianza tra uomini, donne e tutte le categorie della società nel budget dello Stato.
Dal punto di vista sanitario :
– Considerare la salute delle Tunisine e dei Tunisini come una priorità assoluta e iniziare la riforma del sistema sanitario pubblico mobilitando le risorse umane e materiali necessarie, garantendo alle donne l’accesso al sistema di protezione e di cura e l’autonomia di accesso alla cura attribuendo delle carte di cura individuali (e non famigliari) e completando la vaccinazione contro il Covid – 19−
– Attuare gli impegni dello Stato tunisino riguardanti la presa in carico delle donne vittime di violenza secondo il principio di priorità e di gratuità delle cure, dando la priorità alla salute sessuale e riproduttiva, soprattutto in tempi di crisi dove il tasso di mortalità legato alla gravidanza e al parto aumenta
– Attuare un programma sanitario per la presa in carico delle donne vittime di violenza nei servizi di urgenza dall’intero corpo medico e para medico e dagli specialisti in psicologia− Rafforzare i paramedici nelle strutture di cura attraverso « degli operatori di cura specializzati » al fine di promuovere l’idoneità al lavoro delle donne e ridurre il fardello del corpo paramedico.
Per quanto riguarda la lotta contro la discriminazione e la violenza nei confronti delle donne :
– La revisione di tutte le disposizioni discriminatorie del Codice dello statuto personale, quali quelle relative all’istituzione del capo famiglia, la dote, la tutela, l’eredità, il tempo di vedovanza, la figliolanza e così via
– La revisione delle leggi del lavoro per garantire una ripartizione equa delle responsabilità famigliari nel campo dell’educazione e della cura dei bambini
– La revisione dei testi legislativi discriminatori che escludono le donne dalle ricchezze e dai mestieri decenti, diminuendo le loro possibilità di accesso alle opportunità di investimento e di finanziamento : la legge di finanza, il Codice di statuto personale, la legge di successione, i piccoli prestati, la legge dell’economia sociale e solidale e così via
– L’attuazione della legge n° 58 – 2017 contro le violenze nei confronti delle donne, rendendo effettive le sue sanzioni e le misure di prevenzione tra cui l’allontanamento dell’aggressore, l’accellerazione dell’esaminazione degli affari pendenti davanti al tribunale, le procedure contro i deputati implicati in affari di corruzione finanziaria o morale
– L’organizzazione di formazione per i procuratori e i magistrati che hanno in carico dei casi di violenza nei confronti delle donne, al fine di preparare alla creazione di camere specializzate nella materia. E’ altresì importante garantire alle donne l’accesso all’aiuto di un avvocato/a dall’Ordine Nazionale degli Avvocati
– La promozione della cultura dell’uguaglianza attraverso la riforma dei programmi discriminatori d’educazione e dell’insegnamento dell’educazione sessuale e della salute riproduttiva come enunciato dalla legge, spogliato dal giogo dei tabù e incentrato sull’uguaglianza di genere e sullo sviluppo fisico e psicologico. E’ urgente mettere la parola fine a questi crimini abominevoli commessi nei confronti delle donne e dei bambini, oggi in aumento a causa della crisi politica e del clima di impunità
– L’attuazione di una politica di collaborazione tra i consigli municipali e la società civile nel settore di presa in carico delle donne vittime di violenza, al fine di creare dei centri di accoglienza dedicati a queste donne e applicare il principio di pari opportunità
– L’attuazione di una cassa o di un fondo di compensazione per le donne vittime di violenza.
Per quanto riguarda la presa in carico delle categorie vulnerabili :
– La presa in carico della situazione particolare delle madri nubili, delle donne vedove o divorziate e delle famiglie monoparentali e l’attuazione della legge relativa al lavoro domestico
– Assicurare la protezione sociale alle donne che lavorano nel settore agricolo e mettere a loro disposizione un mezzo di trasporto sicuro, incoraggiare a sfruttare le terre demaniali attraverso degli investimenti, sempre rispettando l’uguaglianza salariale e il diritto a un lavoro decente.
Per quanto riguarda il diritto all’acqua e ad un ambiente sano :-
– Garantire a tutti e a tutte l’accesso all’acqua, conformemente all’articolo 44 della Costituzione. E’ essenziale fornire l’acqua potabile a tutti i cittadini e le cittadine, e prevedere dei programmi per la fornitura, il controllo e l’utilizzazione razionale dell’acqua per mettere fine al fardello delle donne nelle zone rurali-
– Rinforzare gli sforzi dei medici del lavoro nella loro ricerca per sviluppare una strategia di lotta contro le malattie nelle zone industriali altamente inquinate-
– Riparare i danni causati alle persone e ai beni copiti da abusi ambientali e perseguire i responsabili del’importazione di rifiuti-
– Rispettare il diritto a un ambiente sano ed equilibrato e non trasformare i progetti di sviluppo in catastrofi ambientali e sanitarie. Come è successo in diverse regioni interne.
Le associazioni firmatarie :
Association Tunisienne des Femmes Démocrates
Association Amal pour l’enfant et la famille
Association Beity
Troupe Tawhida Becheick
Aswarm Nisaa
afterdamp femmes et citoyenneté
KefAssociation
calama
Association Joussour – Kef