Dalla Tunisia si continua a partire, soprattutto irregolarmente : i tunisini sono ritornati ad essere la prima nazionalità che sbarca sul suolo italiano : ad oggi, più di 13 mila. Sbarchi – ma soprattutto tragedie, visto che spesso queste partenze non hanno un arrivo : 507 i morti in mare da gennaio ad oggi – che potrebbero benissimo essere evitati, nell’unico modo possibile : rendendo più semplice l’ottenimento del visto. Spesso la gente comune si chiede – pensando che tutti abbiano gli stessi diritti alla mobilità che hanno loro, quando non è così – perché queste persone non prendano direttamente un aereo, perchè non vengano in modo regolare. Lo farebbero volentieri, se solo fosse così semplice ed immediato, se bastasse il passaporto per viaggiare. Non è così.
Per arrivare in Italia serve un visto, ed ottenerlo negli ultimi anni sta diventando sempre più complicato . Normalmente bisogna dimostrare di avere un lavoro regolare, contributi pagati, soldi a sufficienza bloccati sul proprio conto per il soggiorno, presentare un invito ufficiale in caso di viaggio di lavoro. Eppure non sempre basta : ci sono casi in cui il visto è stato negato ugualmente, rimandando a direttive europee e niente più. Inutile parlare a vanvera dei rapporti e dell’amicizia tra la Tunisia e l’Italia, rapporti completamente squilibrati.
Che senso ha parlare di dialogo tra le due sponde del Mediterraneo, quando a chi vive nella sponda sud la mobilità viene ostacolata ? Che senso hanno le visite del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, se non viene affrontata questa tematica ? Si guarda alle migrazioni dalla Tunisia solamente quando avvengono irregolarmente : eppure, se si favorisse la legalità, se ottenere un visto fosse meno complicato, queste partenze irregolari smetterebbero di esistere, e con esse le famiglie smetterebbero di piangere i loro cari morti o dispersi in mare. Che senso ha investire nell’esternalizzazione delle frontiere, nella militarizzazione del Mar Mediterraneo e non favorire invece una migrazione regolare e legale ?
Con L’altra Tunisia vogliamo proporvi, ogni due/tre mesi, articoli di approfondimento su questa tematica. Perché si tratta di persone, non di numeri. Ognuno con una propria storia e una famiglia alle spalle. Per aiutarvi a capire il fenomeno da più punti di vista. E cercando di fare la nostra parte per fare sì che la politica dei visti cambi.
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