Niente media e deputato in manette: apre il nuovo Parlamento tunisino
Il nuovo Parlamento riapre dopo quasi due anni di fermo, ma i media privati e stranieri non hanno potuto accedervi e un deputato è stato arrestato
Lunedì scorso, presso la sede del Parlamento tunisino, l’ARP, Assemblée des représentants du peuple, si è svolta la prima seduta dell’assemblea parlamentare uscita dalle recenti e contestate elezioni, scrive La Presse.
Ibrahim Bouderbala è stato eletto presidente della nuova Assemblea, e i parlamentari Saoussen Mabrouk e Anouar Marzouki, vicepresidenti.
La seduta di insediamento è stata, tuttavia, esclusa ai media privati.
Dopo quasi 20 mesi, riprendono i lavori presso l’assemblea legislativa e la giornata sancisce la fine del periodo di disposizioni eccezionali proclamato da Kaïs Saïed il 25 luglio 2021, scrive ancora il quotidiano La Presse.
Sciolto nel marzo 2022, il Parlamento riapre a regime ridotto: il numero di deputati scende da 217 a 161, e sette seggi sono ancora vacanti perché il voto in alcuni collegi della circoscrizione estero non ha avuto luogo per mancanza di candidati.
I nuovi rappresentanti istituzionali inviano messaggi di conciliazione ai vertici dello Stato e rassicurano gli stranieri residenti nel paese.
Proteste dai cronisti per il divieto, ai media privati, di prendere parte alla seduta: solo la televisione, la radio nazionale e l’agenzia Tunis-Afrique Presse, hanno potuto assistere all’inaugurazione; la decisione sarebbe stata comunicata all’ultimo momento e l’Unione nazionale dei giornalisti tunisini (Snjt) ha protestato, dice La Presse.
Da registrare anche un arresto in aula: il deputato Wajdi Ghaoui è stato escluso dalla plenaria, a causa di un mandato a suo carico. Secondo testimonianze raccolte dal quotidiano tunisino, la polizia avrebbe prelevato l’onorevole direttamente dall’assemblea.
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