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Porto Farina : una critica al maschilismo in Tunisia che non convince del tutto

Ali, emigrato in Francia da ormai dieci anni, ritorna al Paese per sposare la cugina Sarah e fare contenta la famiglia : la storica fidanzata francese non può dargli figli, e senza di essi gli affari di famiglia morirebbero. Dovrebbe essere una commedia, ma le risate sono più amare che liberatorie.

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Porto Farina è un film del 2019 del regista tunisino Brahim Letaief, ambientato in questa cittadina marittima che dà il titolo alla pellicola e che è l’antico nome di Ghar El Melh. La trama è semplice : Ali, emigrato in Francia da ormai dieci anni, ritorna al Paese per sposare la cugina Sarah e fare contenta la famiglia : la storica fidanzata francese non può dargli figli, e senza di essi gli affari di famiglia morirebbero. Dovrebbe essere una commedia, ma le risate sono più amare che liberatorie.

Diversi i temi portati sulla pellicola, così come i luoghi comuni – o mezze verità ? -. Ali ha quarant’anni, e la cugina promessa in sposa ne ha la metà. Quando la madre, per convincerla di questo matrimonio, le snocciola il fatto che Ali viva all’estero, abbia un buon lavoro, sia figlio unico, e quindi possa garantirle una vita agiata, Sarah per tutta risposta le domanda : « Dov’è l’amore ? » «Quello verrà dopo il matrimonio ». Sullo schermo prende vita una società tunisina maschilista e machista, dove le donne da una parte subiscono le scelte altrui, ma dall’altra si ribellano a ciò che la società vorrebbe che fossero.

Gli uomini tunisini appaiono come uomini autoritari – come il padre di Ali, si Fejri, uomo di mare, che non vuole aumentare il salario ai propri dipendenti ma li sfrutta e basta ; e che tratta malamente la femme de menage e la moglie – o indecisi sul da farsi, soffocati dalla pressione della società circostante e dalle aspettative della famiglia di origine. Ali non vuole davvero sposarsi – tanto che mentre sta compiendo il tragitto per tornare al bled, continua a cercare di chiamare la fidanzata Chantal -, ma le pressioni famigliari sono tali che non può tirarsi indietro : deve dare un erede alla famiglia. « Gli insegnerò io come mettere al mondo un maschio » dice il padre a chi commenta che potrebbe avere una figlia.

Un'altra scena del film

Quando Ali arriva – con la macchina di Chantal, il tetto carico di scatole con regali dall’Europa, e pure un wc comprato strada facendo « é importato signore ? » – viene accolto dalla festa per il suo matrimonio in corso. Matrimonio che salterà : la sposa si presenta davanti a lui con un completo intimo sexy, maledendo il padre e dicendogli che lei non è in vendita. Il giorno dopo, Chantal mette piede in Tunisia, abito rosso, tacchi e il suo mini trolley con sé. Arriva a Porto Farina per parlare con Ali : ha saputo da un loro amico tunisino del matrimonio. « Gli uomini qui si sposano per avere bambini » le dice Ammar, poliziotto amico di Ali. « C’è anche l’amore » replica lei. La madre di Ali non la vuole tra i piedi, e vorrebbe che venisse espulsa dal Paese.

Le donne, con i loro abiti colorati, più gitani che tunisini, sono quelle che nel film dimostrano una forte personalità. C’è la zia Monia, che all’apparenza sembra la matta ed emarginata della famiglia, che si traveste da Frida Kahlo e altre donne famose, ma è colei che a colpo d’occhio capisce le situazioni. Intuisce che Sarah non vuole sposarsi, e quando Ali gli confessa che ama Chantal, « ma lei non può darmi figli », replica « E chi dice che sia lei il problema ? ». Monia nasconde un grande segreto che sarà svelato verso la fine del film. Sarah, che sembra accettare passivamente la decisione della sua famiglia, ma che poi si ribella, perché vuole un amore vero – che sembra trovare nella sua amica Hasna -. Aicha, la madre di Ali, anche lei autoritaria e severa, che tiene testa al marito. E Chantal, l’unica straniera del gruppo, che prenderà in mano le redini della sua relazione.

Ci sono i pregiudizi sulle donne europee, viste come dai facili costumi e non adatte per creare una famiglia, si accenna anche alla questione identitaria. A un certo punto Ali rivela alla cugina : « Volevo solo tornare alle mie radici. A volte non so più chi sono : tunisino, arabo, francese ? . Sullo schermo anche gli abusi di potere della polizia, che ferma Ali quando lo trova in macchina con Sarah e lo porta in prigione per aver risposto di malomodo al poliziotto. E poi la questione della sterilità e dell’adozione : possibilità che Ali aveva inizialmente escluso per non deludere il padre, ma che poi sembra poter contemplare.

Gli attori ed attrici sono personalità note : tra gli altri, Mohamed Driss, Fatma Ben Saidane, Asma Othmani, Wajiha Jendoubi. Nonostante la loro bravura, il film non riesce a convincere del tutto.

Lo potete vedere qui.

© Riproduzione riservata

Porto Farina - il trailer

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