Tunisia: arrivare, partire, tornare, restare.
In Tunisia, arrivano sempre più pensionati italiani. Ma si assiste anche a un altro fenomeno: la partenza di famiglie "miste", dopo decenni trascorsi nel Paese nordafricano.
Arrivare, partire, tornare, restare. Le statistiche dicono che ogni anno arrivano circa 500 pensionati italiani a vivere stabilmente in Tunisia. Il terzo Paese dopo Malta e Spagna. Sicuramente la vicinanza con l’Italia, il clima, l’euro forte nel cambio e la defiscalizzazione aiutano la scelta.
Invece, mai come quest’anno, ho sentito tanti rientri da parte di famiglie “miste” e tante famiglie che stanno valutando o programmando il rientro in Italia, ma non lo hanno ancora fatto. Molte altre vorrebbero rientrare, ma non trovano lo sbocco giusto.
Perchè questo contro esodo? Che sta succedendo? Famiglie che sono state qui decenni e altre che sono appena arrivate. Quali sono le motivazioni che fanno fare retro marcia sul piano di vita che era stato scelto?
Ogni persona ha la propria motivazione personale, ma in linea generica posso affermare che spesso si sottovaluta il trasferimento, soprattutto se si hanno bambini in età scolare, che hanno cominciato le scuole elementari in Italia e si vedono “lanciati” in un Paese che magari conoscono poco o niente, senza parlare la lingua e viene chiesto loro un carico di studio superiore a quanto possano sobbarcarsi, andando letteralmente in tilt. A volte si sottovalutano anche gli aspetti più semplici, che possono essere il cibo, la quotidianità che si stravolge, la scuola che nulla ha a che vedere con ciò a cui siamo abituati, tutte cose che potrebbero mandarci in crisi.
Io stessa, come avevo scritto nell’articolo “Trasferirsi in Tunisia: una scelta da ponderare bene” vi ho accennato che sono rientrata in Svizzera per due anni. Fondamentalmente quasi per tutti subentra una specie di crisi (tipo quella matrimoniale che si dice arrivi al settimo anno): parlando con una mia amica, la crisi sul trasferimento arriva circa al quinto anno!
La rubrica che curo io è leggera e basata su fatti di vita mia e di chi mi sta intorno, non sono verità assolute, ma quotidianità di chi in Tunisia ci vive. Non importa se da 5 giorni o 50 anni, pertanto sono racconti di vita vissuta, l’intento è di dare degli spunti di riflessioni a chi legge.
Cosa sta succedendo? Perchè molte famiglie rientrano? La crisi economica ha fatto elevare i prezzi dei beni primari, lo stipendio che prima bastava ad avere una vita agiata, oggi, non basta più. Bisogna rivedere le spese quotidiane o aumentare le entrate. La pandemia ha peggiorato il tutto, sia psicologicamente che finanziariamente. Spesso si sottovaluta la parte psicologica di chi vive lontano dai propri cari. La crisi arriva, improvvisa, le prospettive che si avevano davanti sono sfumate e molti si chiedono se andare o restare. Siccome succede più spesso di quanto si racconti, almeno per i primi anni dal trasferimento, tenete un piano B pronto. Prima di lasciare tutto tenete, se possibile, una porta aperta, che poi chiuderete se vi troverete bene, oppure sfrutterete al momento del bisogno.
Non dico certamente di mollare alla prima difficoltà, ma se non state bene dove siete non fermatevi. Ci sono molte soluzioni, anche un trasferimento in un’altra città, sempre in Tunisia. Il territorio è così ricco e vasto e le opportunità sono diverse in base a dove si vive, l’importante è trovare la propria dimensione.
Personalmente quando sono tornata a vivere in Svizzera ho avuto la fortuna di avere mia mamma che mi ha aiutata in tutto per rimettere in piedi la nuova vita, ma non tutti possono contare su un aiuto così concreto. Non c’è niente di peggio che sentirsi “incastrati” in una vita che non sentiamo adatta a noi. Se avete avuto il coraggio di cambiarla una volta, potete farlo ancora. Non importa se la gente parlerà, commenterà, la vita è la vostra! Unica cosa, ponderate bene tutti i pro e contro: neppure i rientri dopo anni passati all’estero sono facili. Ciò che avete lasciato è cambiato.
Andate, tornate, sperimentate e in bocca al lupo!
Per l’articolo “Trasferirsi in Tunisia: una scelta da ponderare bene”, lo potete leggere qui.
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