Tunisia, dopo 18 anni qui mi chiedo: ma perché?
Dopo 18 anni di vita in Tunisia, ci sono certi comportamenti a cui non mi abituerò mai. Un esempio? Il non rispetto del codice della strada.
Sono 18 anni che mi chiedo il perché di certi comportamenti. La rubrica che curo io è improntata agli aspetti positivi della buona convivenza e delle abitudini del Paese che ci ospita o che amiamo a distanza… Ma diciamo la verità, ci sono delle cose a cui non ci abitueremo mai, almeno per me è cosi. Un esempio? Nonostante il tempo che passa, mi chiedo ogni singolo giorno da dove viene questa abitudine di camminare in mezzo alla strada. Non dico nel centro di Tunisi, ma nel mio quartiere, nonostante i marciapiedi ovunque, niente da fare, indistintamente camminano in mezzo alla strada, ma perché? Io vado molto a piedi, in bici e se serve con l’auto. Quando sono in auto, si girano e mi guardano male che disturbo la camminata nel centro della strada, non è che uno pensa, “Va beh è una strada, serve alle auto, mi sposto”. Mia figlia sente da quando è bebè che si usano i marciapiedi.
Guidare in Tunisia: nessuna regola
Adoro guidare, ho sempre fatto anche lunghi tragitti senza nessun problema, tranne qui. Andare in auto anche solo al paese dopo il mio mi fa partire l’embolo e mi chiedo: ma la scuola guida, insegna giusto e poi applicano le regole, anzi le non regole dopo aver preso la patente oppure gli viene
proprio insegnato che non esistono precedenze, passaggi pedonali, stop e quant’altro? Tutti passano, tutti hanno ragione anche quando sono in contromano. Parcheggiare in mezzo alla rotonda… Ma perché? Forse il non rispetto assoluto delle regole della strada è di moda? Non so, ma davvero fa passare il piacere di guidare. Unica nota un po’ diversa, forse, è l’autostrada, dove sorpassano da ogni lato e parcheggiano pure sulla corsia di destra (appena successo settimana scorsa nel ritorno da Hammamet), però il tragitto è più piacevole rispetto alle strade secondarie.
La fila, questa sconosciuta
La fila in posta, banca, ufficio pubblico, è abbastanza ordinata finché non arrivi allo sportello e hai
sempre qualcuno che ti affianca, ma perché? Aspetta un secondo che tocca a te, no, devono dare qualcosa, chiedere solo un’informazione addosso a te, che hai in mano le tue carte.
La pulizia: un capitolo a parte
Le signore che cambiano i pannolini ai bambini in spiaggia e li lasciano lì. Come se magicamente scomparissero, oppure fosse d’interesse di qualcuno. Sulla pulizia ne possiamo scrivere un gran capitolo, le signore che buttano lo sporco che tolgono dalla loro casa in strada, chi ti si siede sullo scalino dell’entrata di casa tua e lascia tutto sporco, i bambini che ancora oggi, buttano ogni cosa per terra. Questo è un gran peccato perché a nessuno piace la propria strada, città o porta di casa sporca.
Piano piano le cose stanno cambiando
Qui finisco la lista delle cose per cui mi chiedo: ma perché? So già che leggerò che posso tornare a casa mia e così via, ma sono cose che succedono ed è giusto anche scherzarci sopra e dirle. Qualche tempo fa avevo visto al telegiornale che intervistavano chi camminava in mezzo alla strada, così scherzandoci su si faceva comunque riflettere la popolazione. Spesso mi chiedo come sopravvivano i tunisini che risiedono in Svizzera, dove abbiamo regole rigide e multe salate appena si infrangono anche di una virgola. Anche un mozzicone gettato a terra comporta una sanzione. Credo che ci si adatti, che ci si plasmi al nuovo Paese e alle nuove regole. Molti tunisini si stanno attivando per cambiare le cose e nascono sempre più gruppi social dove parlare degli argomenti sopra citati.
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