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Tunisia: errori dal Ministero, come risolverli

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Non è la storia ed essere importante, quanto la conclusione. Si è appena chiusa una vicenda che è durata quattro anni.Ne avevo già scritto qua e là in alcuni articoli precedenti, senza entrare nei dettagli: la storia in sé non è importante, le cose importanti sono le persone e la sua conclusione.

Ora ve la racconto. Quando Yasmine, mia figlia, ha cominciato la prima elementare, per un’altra vicenda durata anche tre anni o giù di lì, non ho potuto fare l’iscrizione online come fanno tutti, ma mi sono presentata a scuola, prima dell’inizio, con un foglio del ministero dell’Educazione in mano dove confermavano l’ammissione alla scuola e chiedevano al direttore di fare la registrazione dell’alunna, il foglio riportava tutti i dati ufficiali e il numero di allieva. Per ottenere quel foglio ho passato più di sei ore al ministero dell’educazione, facendomi rimbalzare da una sede all’altra e da un ufficio all’altro, finché non ho detto che non me ne sarei andata senza la conferma d’iscrizione tra le mani e che avrebbero potuto anche chiamare la polizia se lo ritenevano necessario: io non sarei uscita a mani vuote. E così è stato: a ministero già chiuso io ero ancora lì che attendevo. Alla fine hanno ceduto e dopo 6 ore e 45 minuti dal mio arrivo, esco con la registrazione in mano! Ce l’avevo fatta!

studenti di una scuola a Kairouan – photo credits Giada Frana

Il giorno seguente passo a casa del direttore della scuola, lascio la registrazione e mi dice che avrebbe registrato il tutto. Pago l’iscrizione di 4 dinari dal cellulare e penso, “è fatta da adesso sono a posto!”.  L’anno successivo, quando  le iscrizioni aprono per il secondo anno, mi sono recata in cartoleria per fare la registrazione ordinaria, online, come fanno tutti. La registrazione non viene accettata: dopo vari andirivieni si scopre che il cognome è registrato sbagliato, per questo il sistema informatico non lo accetta. Vado dal direttore, spiego la situazione e mi dice che non c’è alcun problema, Yasmine può recarsi in classe all’inizio dell’anno scolastico e lui in un secondo tempo provvederà a correggerlo. Gli credo. Dopo due mesi vado a trovarlo nel suo ufficio e gli rispiego tutto, perché si era dimenticato e dice che provvederà a fare la correzione. Passa ancora qualche tempo e di nuovo mi reco da lui, mi assicura che la correzione è stata fatta.

Arriva il nuovo anno scolastico, vado in cartoleria per registrarla e….. esattamente, non funziona perché il cognome è nuovamente sbagliato. Vado dal direttore e mi assicura di averlo fatto, mi dice di andare al ministero a vedere che succede. Detto fatto, parto una mattina di fine agosto, con un caldo che ricordo ancora oggi e trovo una fila davanti alla porta di almeno 70 persone. Attendo pazientemente il mio turno, quando finalmente arrivo all’entrata e mi dicono che queste operazioni vanno fatte dall’ufficio tecnico, sempre a Rades, ma da un’altra parte. Prendo un taxi e comincio a sudare freddo quando vedo che prende un sentiero in montagna, mi dico questi mi uccide e non mi troveranno mai… Invece il taxista è una persona super gentile e mi porta fino all’entrata di un edificio alquanto discutibile, con un’entrata che sembra un sanatorio di altri tempi. Un guardiano all’ingresso chiede ad  ogni persona cosa deve fare e la indirizza al piano e porta corretta.All’entrata ci sono tavoli rotti rovesciati, secchi di vernice, sono decisamente a disagio. Quando sono così il mio tunisino subisce una drastica impennata verso il basso e mi ritrovo a farfugliare frasi senza molto senso. Passa un signore, che poi scopro che lavora nel ministero dove ero stata in fila per ore, la mia difficoltà è evidente e si ferma, in francese mi chiede di cosa ho bisogno.

E’ davvero gentile e gli spiego tutto, mi dice che non è nulla di grave, che si sistemerà. Gli credo. Mando mail con tutti i documenti richiesti per poter fare il cambio richiesto, che il direttore della scuola non ha fatto. Non ho modo di controllare fino all’anno che segue, perché sulla pagella il nome risulta giusto, ma non nel sistema informatico.

Foto di Stephen Phillips – Hostreviews.co.uk su Unsplash

Arriva quest’anno, vado in cartoleria e tutta fiera dico, questo anno dovrebbe essere a posto! Mettono i dati nel sistema, si gira e mi dice: “il cognome è sbagliato”. Ecco…. Il signore al mio fianco mi consiglia di registrarla con il cognome sbagliato e in seguito correggerlo. Ok facciamo così, invece il sistema non accetta perché il cognome della figlia non corrisponde a quello dei genitori e blocca la registrazione. La proprietaria della cartoleria mi dice di portare una nuova carta di identità, che la registriamo da capo. Chiedo a mio suocero e non vuole darmela, ok, passo da mia cognata, le spiego tutta la storia e lei non ha nessun problema a registrare Yasmine con la sua carta d’identità. Bene andiamo insieme a fare la registrazione, non funziona. La signora della cartoleria mi dice, “Mi dispiace tantissimo, settimana prossima vengo con te al ministero e cerchiamo di risolvere!”. Sono cliente sporadica, mi conosce di vista da diversi anni, ma non siamo amiche, il suo gesto mi commuove!

Mia cognata ha un marito che conosce un sacco di persone per lavoro, mi dice andiamo da lui e vediamo se conosce qualcuno che ti può aiutare. Vado, ci accordiamo, l’indomani gli porto i documenti richiesti e mi dice dammi 24 ore. La mattina seguente mi chiama per altre informazioni e poi dice, ok è fatto, vai a registrarla. Vado e… niente non funziona. Passano altri tre giorni, mi chiama, vieni a prendere i documenti che è fatto. Corro… Mi spiega che l’errore non era solo nel cognome, ma c’era un gran caos in tutta la registrazione: “è stata una guerra per metterlo a posto”.

In sunto le hanno dato un nuovo numero d’allieva e fatto una nuova registrazione da capo, siccome era impossibile fare le correzioni che servivano.

Tutto è bene quel che finisce bene

Vado in cartoleria, vedo il terrore nei loro occhi: premetto che ogni volta che sono andata hanno sempre perso quasi un’ora e non hanno mai voluto soldi perché il lavoro non era stato fatto, dicevano. Nella borsa ho un piccolo regalo, almeno per la gentilezza. Comunque,  consegno il tutto, il cuore batte all’impazzata e…. funziona! Tutte facciamo un urlo di gioia…la proprietaria mi dice, l’iscrizione te la regalo io! Io protesto, dico che dovrei pagare per almeno 5 volte e ridiamo.

Le dò il regalino e lei è tutta contenta, io di più.

Dove si trova incompetenza, si trova una controparte fondamentale di gentilezza. Questo è il Paese con le sue mille controversie, ma dove alla fine della storia restano le persone gentili che mi hanno aiutata e scompare l’incompetenza di altre.

© Riproduzione riservata 


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