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Tunisia: qualità dell’acqua potabile non conforme alla legge per il FTDES

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Come riportato dal quotidiano nazionale La Presse,  il Forum Tunisino per i diritti economici e sociali (FTDES), ha dichiarato che “Mentre lo Stato fatica a garantire il diritto a un’acqua potabile di qualità e in qualità sufficiente, il settore delle acque minerali conosce una prosperità notevole”. In un rapporto intitolato “Una politica improvvisata per fermare lo sfruttamento delle acque: delle licenze sono rilasciate alle aziende per imbottigliare l’acqua e rifiutate agli agricoltori”, il FTDES precisa che le vendite di acqua in bottiglia hanno conosciuto un aumento significativo, passando da 879 milioni di litri nel 2010 a 3.275 milioni di litri nel 2022.

Ciò significa una vendita di 676 milioni di bottiglie all’anno, che posiziona la Tunisia al quarto posto mondiale in termini di consumazione di acqua minerale, al decimo posto nel mondo arabo secondo il sito World Pollution Review, citato dal rapporto. Inoltre la Tunisia occupa il 75esimo posto nell’indicatore della qualità dell’acqua. Allo stesso tempo, 20% dei cittadini sono minacciati dall’inquinamento dell’acqua, secondo la stessa fonte.

La prima unità di produzione di acqua minerale in bottiglia è stata creata nel 1963 a Nabeul. Oggi il numero di queste unità è arrivato a 30, ripartite su 13 governorati del Paese, tra cui 6 a Kairouan, 5 a Zaghouan, 4 a Siliana e 3 a Sidi Bouzid. Il FTDES ha affermato, a questo proposito, che “parallelamente alla moltiplicazione rapida delle aziende di imbottigliamento dell’acqua, i servizi pubblici hanno conosciuto un deterioramento considerevole, in particolare per ciò che riguarda la qualità dell’acqua potabile distribuita dalla Sonede”. 

Infatti, i campioni prelevati hanno rilevato che queste acque non sono conformi alle leggi, in particolare modo per quanto riguarda la loro composizione batteriologica, passata dal 9,9% nel 2019 al 10,1% nel 2020.  La mediocrità della qualità dell’acqua e la paura della contaminazione hanno spinto i Tunisini a ricorrere alle acque in bottiglia, al punto che la consumazione media di acqua in bottiglia per persona ha raggiunto i 227 litri all’anno.

Il FTDES ha aggiunto, inoltre, che lo Stato spinge per un’economia dell’acqua, ma collabora, allo stesso tempo, allo spreco delle risorse idriche, rilasciando delle autorizzazioni agli investitori. “Questa contraddizione mette in pericolo il diritto di tutti i cittadini a un’acqua di qualità, così come disposto dalla Costituzione tunisina”. Inoltre “il disimpegno dello Stato, in particolare modo in ciò che riguarda il miglioramento della qualità dell’acqua potabile fornita dalla Sonede, così come il rilascio delle autorizzazioni agli investitori nel settore delle acque in bottiglia, hanno esasperato la crisi dell’ingiustizia idrica in Tunisia”. 

© Riproduzione riservata 


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