Tunisia : « Qui non c’è lavoro. Il mio sogno è raggiungere l’Italia con qualsiasi mezzo »
In Tunisia, una persona su cinque vorrebbe emigrare : è quanto emerge dal rapporto pubblicato dall'l'Istituto Nazionale della Statistica, in collaborazione con l'Osservatorio Nazionale della Migrazione. L'Italia tra i Paesi preferiti.
« Cerco un contratto di lavoro o una soluzione per uscire dalla Tunisia. Non c’è lavoro a Tunisi. Il mio sogno è raggiungere l’Italia con qualsiasi mezzo. Ho bisogno di conoscere qualcuno che può aiutarmi. Ho molta pressione con l’affitto e con il costo della vita ». E’ una domenica sera come tutte le altre, quando mi arriva questo messaggio. E’ di un ragazzo che ho incrociato al Mercato centrale di Tunisi, lo scorso 26 luglio. Ero in centro per delle interviste, e approfitttando, ho girato per il mercato scattando qualche fotografia e dando un’occhiata ai prezzi. E, nella parte dedicata al pesce, un ragazzo ha voluto che gli inviassi il suo ritratto. Il messaggio è proprio il suo. Un grido di aiuto, a una perfetta sconosciuta, di chi non ce la fa più.
Mancavo da Tunisi da due anni e mezzo, dall’ottobre 2019, quando ero in Tunisia per seguire le elezioni legislative e presidenziali. Kais Saied all’epoca era considerato un outsider, l’uomo che non avendo legami con i partiti – che già cominciavano a perdere considerazione agli occhi dei cittadini – poteva fare la differenza. La differenza l’ha fatta, ma non nel modo in cui ci si aspettava.
L’Italia – e in generale l’Europa – è rimasta una meta agognata. Era il 2015 quando incontrai una ragazza, amica di una pensionata italiana che abitava a Nabeul : sperava che potessi trovarle un lavoro nel Belpaese. Non potevo fare nulla per lei, non avendo agganci o altro : dopo quell’incontro non la rividi né sentii più. Aveva un posto fisso in un’azienda, ma voleva altro. Ora so solo che si è sposata, ha un figlio e che è rimasta in Tunisia. Non so se pensi ancora di lasciare il suo Paese. Ma sono ancora tanti i suoi coetanei che sognano di farlo, in un modo o nell’altro. « Un tempo si studiava l’italiano per passione – mi ha detto un insegnante di italiano –, ora lo si studia per emigrare ». Come sta facendo Achraf : « Sto studiando la lingua italiana perchè vorrei poi fare un master in Italia » racconta. E’ studente di diritto a Tunisi, e in questo periodo lavora nel negozio di famiglia in Medina, una gioielleria specializzata in argento e gioielli berberi.
Una persona su cinque vorrebbe emigrare : è quanto emerge dal rapporto pubblicato dall’INS, l’Istituto Nazionale della Statistica, in collaborazione con l’ONM, l’Osservatorio Nazionale della Migrazione. L’inchiesta si svolta tra luglio 2020 e marzo 2021. Chi sogna di emigrare sono perlopiù giovani tra i 15 e i 24 anni, single, istruiti e senza lavoro, tra Tunisi, il Centro – est e il Sud – est del Paese. I « potenziali migranti » vorrebbero cercare delle condizioni migliori di lavoro e in generale di vita. Per 7 su 10, l’Europa è la destinazione preferita (in particolar modo Francia, Italia e Germania). Un desiderio che non tutti portano a termine : solo il 14,3% ha dichiarato di aver iniziato la trafila burocratica per emigrare.
« Io voglio stare nel mio Paese – dice invece Ahmed, che abita a Sidi Bouzid, la città simbolo dove tutto è partito nel 2010 –, ma è difficile lavorare in queste condizioni. Ho iniziato a insegnare italiano, ma lo stipendio è basso e il lavoro dipende dagli studenti iscritti ai corsi. Conosco una persona che ha fatto per sei anni il supplente di lingua italiana e ancora non è stato assunto. Vedo persone che non hanno nemmeno la maturità lavorare in posti statali e noi giovani che abbiamo studiato e abbiamo lauree niente. Bisogna che il governo trovi una soluzione per i suoi giovani ».
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