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“In her hands”: alla Tgm Gallery a La Marsa, tributo all’arte contemporanea femminile in Tunisia

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In her hands” è una selezione di creazioni contemporanee di cinque artiste di spicco sulla scena dell’arte contemporanea tunisina ed è un omaggio alla forza e alla diversità delle voci femminili all’interno del mondo artistico. Non a caso inaugurata l’8 marzo, giornata internazionale per i diritti delle donne, negli spazi di TGM Gallery, a La Marsa, nord di Tunisi, non lontano dalla stazione TGM, la mitica linea ferroviaria che collega Tunisi, La Goletta a La Marsa.

Il vernissage presenta le opere di cinque artiste tunisine che combinano diverse tecniche artistiche e offrono la loro visione unica ed audace, permeata di sensibilità e profondità.  Il titolo dato alla mostra – “In her hands”, nelle sue mani – è esplicativo perché è attraverso le mani che spesso si tramandano i saperi da generazione in generazione, soprattutto i saperi legati al mondo femminile, ma è anche con le mani che le artiste sperimentano e creano nuovi mondi e storie e danno nuovi significati all’identità femminile.

Come Chahrazed Fekih che ci mostra forme di creature che provengono da una realtà reinventata. Profondamente sensibile alle tematiche ambientali, nelle sue opere gli elementi naturali ed animali (che possono prendere le forme di calabroni o di semplici foglie) sembrano sovrastare la figura umana ma, in realtà, sono in simbiosi e in perfetto equilibrio. Una critica all’attuale predominanza umana sulla natura.

Hela Ammar esplora i temi di memoria ed identità attraverso il suo lavoro fotografico e digitale in cui si fondono elementi della tradizione con un linguaggio artistico contemporaneo. Ritraendo donne avvolte nei ricchi e decorati abiti tradizionali tunisini e adornate dai gioielli tradizionali che coprono i volti, ci si interroga su qual è il peso della tradizione e che ruolo gioca nell’autodeterminazione della donna tunisina. Alcune delle sue opere sono esposte in maniera permanente al British Museum di Londra, all’Istituto del Mondo Arabo di Parigi e al Museo della Fondazione A. Slaoui a Casablanca.

Mouna Jemal Siala, artista proteiforme, gioca con l’immagine per moltiplicare i punti di vista. Nelle foto d’epoca in bianco e nero, che ritraggono e rendono omaggio alle grandi figure femminili della Tunisia, Alyssa (Didone) in primis, la leggendaria fondatrice di Cartagine che campeggia nella sala, poi La Kahena, regina berbera del VII secolo e simbolo della resistenza contro l’invasione araba, Zina e Aziza, ballerine e personaggi del folklore tunisino e Aziza Othmana, principessa del XVII secolo e benefattrice. L’artista interviene sui ritratti manipolandoli ed aggiungendo dettagli surreali.

Ekram Tira, artista ed insegnante di educazione alle arti visive nelle scuole superiori, con la sua pratica artistica rivolge una critica alla società del consumo. Compone le sue opere con ritagli che raccoglie da brochure e cataloghi arrivando a creare “anagrammi di immagini” con figure meccaniche quasi antropomorfiche. Le composizioni che si ripetono incessantemente evocano una realtà alternativa.

Assistente universitaria all’Istituto Superiore di Belle Arti di Tunisi, Najet Dhahbi si occupa del corpo femminile e delle sue molteplici rappresentazioni, i tabù ad esso legati. Artista impegnata, utilizza l’arte come strumento di resistenza, critica e consapevolezza e con cui affronta grandi temi sociali.

La mostra è visitabile fino al 23 marzo.

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