La verde Tunisia : una donna giordana di origine palestinese racconta la scoperta di questo Paese tramite le tunisine in Italia
Wafa Khanfar, 37 anni, giordana di origine palestinese, racconta la sua esperienza con la comunità tunisina in Italia. All'inizio la Tunisia rappresentava per me un mondo strano, pieno di misteriosità, che mi ha incoraggiato di più ad andare a fondo per scoprire tutti i suoi segreti, anche per diventare consapevole di tutti i punti in comune e quelli diversi fra le due culture.
Mi chiamo Wafa Khanfar, ho appena conseguito il Dottorato di ricerca (Phd) all’Università di Salamanca (USAL), ho 37 anni, sono mamma di quattro bambini e vivo in Italia da 16 anni, tra Roma, Trento e Pordenone. Sono giordana d’origine palestinese : vorrei condividere con voi la mia esperienza con il popolo tunisino che vive all’estero, molto ospitale e accogliente.
La verde Tunisia : noi popoli provenienti dai paesi del Levante (la regione del Mediterraneo orientale) quando parliamo della Tunisia utilizziamo questo termine, che si riferisce alla bellezza di questo Paese, al suo meraviglioso paesaggio naturale. Purtroppo non ho avuto l’occasione di visitare la Tunisia, però la sentivo sempre molto vicina, grazie al contatto diretto con tante amiche tunisine dal 2009, provenienti da quasi tutto il Paese: dalla capitale, dalla campagna, dal nord e dal sud. Vorrei condividere le esperienze interessanti che mi hanno resa parte di questo mirabile Paese : l’Italia per noi è diventata come un ponte interculturale importante per avvicinarci di più, per conoscerci meglio e per scambiarci diverse idee, culture e pensieri.
Abbiamo creato il nostro « mondo speciale » per poter trascorrere dei giorni di gioia anche nei momenti difficili tutti insieme, distanti dai nostri genitori e dai nostri Paesi. Essendo io giordana, d’origine palestinese, provengo da un mondo e da un Paese completamente diversi dalla Tunisia e dai Paesi del Maghreb Al Arabi (Unione del Maghreb arabo) in vari aspetti: con dialetti, tradizioni, costumi, pensieri e abitudini quotidiani quasi completamente dissimili. Questa differenza è dovuta principalmente dai motivi ideologici, storici, politici ed altri di cui forse parleremo in seguito. All’inizio la Tunisia rappresentava per me un mondo strano, pieno di misteriosità, che mi ha incoraggiato di più ad andare a fondo per scoprire tutti i suoi segreti, anche per diventare consapevole di tutti i punti in comune e quelli diversi fra le due culture.
Ricordo molto bene quanto mi sono divertita quando ho sentito le prime parole arabe in dialetto tunisino, e quanto è stato difficile i primi tempi comprenderle; e come è diventato molto interessante e suggestivo apprendere le parole di un dialetto nuovo. E’ veramente un dialetto flessibile, musicale e facile da pronunciare. Dopo un pò di tempo ho appreso il dialetto e sono diventata quasi tunisina ; mi hanno detto con umorismo: <<Wafa, sei diventata tunisina come noi, è necessario ottenere anche la cittadinanza tunisina adesso…>>. Inoltre, ho iniziato a conoscere il loro cibo di cui la base principale sono il pane e il couscous, invece da noi nei Paesi del Levante tendiamo a cuocere di più il riso che in Tunisia.
Una cosa un po’ strana e difficile da prendere come abitudine per me è l’utilizzo del peperoncino, che rappresenta la base delle loro ricette, tanto da essere successo che in passato non potevo neanche assaggiare qualsiasi cibo piccante; successivamente però mi sono trovata qualche volta costretta a mangiare un intero piatto molto piccante per non far rimanere male l’ospitante e per mostrare una sorta di gratitudine e di apprezzamento per l’invito. Caposaldo della tradizione culinaria é il cous cous, un piatto molto famoso e tradizionale in Tunisia : si cucina durante le feste, nei fine settimana speciali e durante le occasioni particolari. Se qualcuno vi invitasse a mangiare questo piatto, vuol dire che siete una persona molto importante e speciale.
Zouhour Slimen, una delle mie care amiche tunisine, proviene da una città che si chiama Gafsa, capoluogo del governatorato omonimo, vive a Pordenone ed é una casalinga molto brava, una meravigliosa cuoca, mamma di quattro bambini : le foto dei piatti che vedete nell’articolo sono le sue. Per concludere, vorrei sottolineare che la differenza tra i popoli è fondamentale per conoscerci meglio e per capire bene le caratteristiche della nostra identità e della nostra cultura : l’altro é sempre un soggetto molto importante per comprendere noi stessi e per riuscire a raggiungere la convivenza e l’integrazione in questo mondo e per realizzare lo sviluppo in qualsiasi società.
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