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Silvia e Fahmi, coppia italo – tunisina: “Sconsigliamo a chi ha la mente chiusa, di intraprendere una relazione del genere”

Silvia Gamba e Fahmi Selmi sono una coppia mista italo – tunisina. « Sconsigliamo a chi ha una mente chiusa una relazione del genere : è importante, quando si viene da culture diverse, la capacità di essere pronti ad accettare anche ciò che non corrisponde al nostro pensiero tradizionale »

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Silvia Gamba, 31 anni, si occupa di digital marketing e comunicazione per un’azienda tedesca, mentre Fahmi Selmi, 35 anni, di Kairouan, prima mediatore culturale e attualmente tecnico hardware, sono una coppia italo – tunisina. La coppia vive a Torino, dove si è conosciuta, nel 2018, durante un aperitivo linguistico. « Ero appena tornata da un periodo in Inghilterra – racconta Silvia -, era un modo carino per tenere esercitata la lingua inglese. Sono incontri in cui ognuno ha un cartellino con le bandiere delle lingue che parla, si beve qualcosa tutti insieme e si chiacchiera ». « Per me era un modo per fare nuove conoscenze e esercitarmi nelle lingue » aggiunge Fahmi, arrivato in Italia nel 2017 con un visto di studio : in Tunisia si è laureato in informatica, per poi iscriversi ad un master a Torino nello stesso campo. Ma in Italia c’era già stato nel 2014 – 2015, a Trento, per un’esperienza di Servizio civile volontario europeo.

« Dopo questo incontro casuale, abbiamo iniziato a frequentarci, all’inizio parlavamo in inglese tra di noi. Otto mesi dopo siamo andati a convivere, e a maggio 2019, il giorno del mio compleanno, le ho chiesto di sposarmi » racconta Fahmi. Il matrimonio avviene in Italia, in comune, a inizio del 2020, con l’intenzione di festeggiare anche in Tunisia, evento per ora rimandato a causa della situazione pandemica. Con una sorpresa da parte degli amici : la canzone Hallelujah di Leonard Cohen cantata in italiano ed arabo. Silvia in Tunisia mette piede per la prima volta a settembre 2019, per conoscere la famiglia di lui : « Era la prima volta in Nord Africa. E’ stato molto bello : la famiglia è stata estremamente accogliente, pur non parlando la stessa lingua, con i gesti riuscivamo a capirci, mi hanno messo a mio agio »

La celebrazione del matrimonio di Silvia e Fahmi in comune

Pregiudizi verso questo tipo di relazione, pochi : « Più che pregiudizi, nonostante la mia famiglia sia colta e aperta – continua Silvia -, c’è stata un po’ di sorpresa da parte loro quando ho detto che stavo frequentando un ragazzo arabo e musulmano. Erano un po’ titubanti per questa mia scelta, ma si sono subito ricreduti quando l’hanno conosciuto. E’ piaciuto subito, lo hanno accolto e questo mi ha tranquillizzata molto. Le amiche invece mi chiedevano se mi trovassi bene, se non c’erano questioni culturali troppo complesse da affrontare. Io rispondevo che siamo una coppia come tutti gli altri, innamorati come tutti, e che si discute di ogni cosa, e si cerca di trovare un compromesso, ma non abbiamo mai avuto problemi seri ». « Io avevo già avuto in passato una relazione con una ragazza italiana – racconta Fahmi -, i miei genitori non han detto nulla. La mentalità non è tanto diversa dalla mia, anche per quanto riguarda il futuro, l’avere dei figli, la loro educazione, abbiamo la stessa idea al riguardo ». « Siamo stati fortunati – aggiunge Silvia – , nel pensarla in modo simile su molte cose. Avendo dei valori in comune, cerchiamo di mediare sulle cose che non ci appartengono totalmente, proviamo a capire l’altro per riuscire poi a trovarci sulla stessa lunghezza d’onda »

« Sconsiglio a chi ha la mente chiusa, di intraprendere una relazione del genere. E’ importante, quando si proviene da culture diverse, la capacità di ascoltare, capire, essere pronti ad accettare qualcosa che non corrisponde esattamente al proprio pensiero tradizionale. Io sono rimasta colpita positivamente dall’orgoglio di Fahmi, dal suo amor proprio. Bisogna cancellare lo stereotipo dell’uomo arabo che chiude la propria donna in casa e chiede di cucinare e di avere il controllo su tutto » conclude Silvia. E aggiunge Fahmi : « Molti tunisini vogliono stare con una donna italiana, ma chiedono di camnbiare religione e cultura. Non è qualcosa di sano per la coppia, non bisogna chiedere all’altro di cambiare. Inoltre la coppia deve essere indipendente dalla propria famiglia d’origine, non ci devono essere ingerenze, le decisioni devono prenderle i due partner e basta ».

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