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Ramadan in Tunisia nelle famiglie miste

Come si vive il Ramadan in una famiglia mista: tra tradizioni, cibi e atmosfera, Kyra Ferrari Fitouri si racconta

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Tra pochi giorni mi accingerò a vivere il mio 18esimo Ramadan. Per un mese, seguo le usanze del Paese che mi ospita, preparandomi al mese sacro, come una vera tunisina! Prima del Covid, ci si accorgeva subito dell’avvicinarsi di Ramadan: le case venivano ridipinte, abbellite, le signore cominciavano a fare le pulizie di fino e a preparare le derrate alimentari. Negli scorsi anni, bisognava fare scorte per tempo di olio, zucchero e semola: i negozietti li davano solo ai clienti affezionati. Ora che la gente ha a disposizione più centri commerciali, la situazione si è stabilizzata. Negli ultimi anni tra Covid e adesso la guerra, chiaramente gli equilibri sono cambiati, ma altrimenti era tutto più tranquillo ed equilibrato di qualche anno fa.

Nelle case ci si prepara facendo scorta di spezie, harissa, citronnade (limonata), couscous, farine varie ed olio. Come per tutte le cose, ognuno ha le proprie abitudini, ma gli alimenti di base vengono preparati prima perchè con il digiuno dall’alba al tramonto si cerca di risparmiare le energie per le attività obbligatorie quotidiane, ma le faccende più laboriose vengono fatte in anticipo.

Non è raro sentire per le strade il profumo dei peperoni che vengono grigliati per fare la famosa Slata mechouia, che non manca mai sulle tavole di Ramadan. Siccome è abbastanza laboriosa, vanno grigliate le verdure e spelate prima della prepazione, è usanza prepararne in quantitativi importanti e congelarli, così al bisogno si scongela ed è fatta. Altra preparazione che viene fatta in anticipo è la citronnade, immancabile anche questa sulle tavole al tramonto! Ci sono varie ricette: si può fare a crudo o cotta, ognuno con la propria ricetta di famiglia. Quest’anno sono stata molto fortunata: una mia amica ha condiviso con me la ricetta di sua suocera e mi ha anche portata a prendere i limoni direttamente dal contadino. Va da sè che ho fatto una citronnade favolosa grazie a lei! Gli scorsi anni ho provato diverse ricette prese dal web, più o meno buone, ma poi finivo sempre per prendere le bottiglie pronte! Da quest’anno invece, la farò sempre da sola.Grazie, grazie, grazie!

La condivisione è una delle cose più belle che ci siano, quando si vive in un Paese diverso da quello d’origine. Il momento più caratteristico, che consiglio a tutti di vivere, è andare nel cuore della città attorno alle 17.00. La città si colora e si profuma, la gente, soprattutto uomini con bambini, va a fare gli acquisti di pani speciali, frutta e dolci, mentre le signore a casa stanno cominciando a preparare l’iftar (il pasto che si consuma al momento della rottura del digiuno). Immergetevi appieno in questo mese: anche se non fate Ramadan, l’atmosfera vi coinvolgerà. Attenderete anche voi i tre giorni dell’Aid che segnano la fine del mese sacro. Nelle case ci si scambia i dolci, preparati pochi giorni prima e i bambini sfoggiano i vestiti nuovi e vanno a comperare i giocatoli con i soldi che ricevono.

Il rispetto da parte nostra, come ospiti, è più che doveroso in questo mese sacro: dobbiamo ricordarci di non bere o mangiare nulla per strada, di coprire spalle e gambe. Se anche è ben tollerato durante l’anno, il mese sacro va affrontato con un occhio di riguardo alle tradizioni e alla cultura. Come sempre i ponti e non i muri fanno una bella convivenza e arricchiscono la vita di tutti con nuove, colorate esperienze!

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