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Tunisi: il Festival “Mangiar bene, mangiar sano” sull’importanza della dieta mediterranea

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In questi giorni si sono svolte le giornate culinarie scientifiche “Mangiare bene, mangiare sano”, presso la Città delle scienze di Tunisi. Due giornate di sensibilizzazione, scoperta e degustazione per mettere in risalto la storia della gastronomia tunisina, il nostro patrimonio e la cultura culinaria, e anche scoprire le altre culture culinarie, organizzate dalla città delle Scienze di Tunisi in collaborazione con l’Istituto Agronomico Nazionale della Tunisia-Tunisi l’INAT, l’Ufficio dell’Allevamento e dei Pascoli, l’Istituto Nazionale della Nutrizione, l’Istituto Maghrebino di Management e Turismo (IMMT), l’UNIDO e  l’Accademia Nazionale della Cucina. Un programma diversificato che unisce la sensibilizzazione del cittadino sull‘importanza di un’alimentazione sana e ricca e sulla scoperta della diversità gastronomica delle regioni tunisine. È stato sottolineato il ruolo catalizzatore della città delle scienze di Tunisi: diffondere la cultura scientifica e l’innovazione a tutte le componenti della società, in particolare ai giovani. 

Da sinistra, Ivan Bruno, Franco Tornese e Marco Mozzolo, chef italiani presenti al Festival

Workshop ed esposizioni  dei prodotti alimentari e biologici tipici

Diversi i prodotti alimentari e biologici tipici esposti, per la degustazione e per la vendita, presentati da donne artigiane e start up del settore agroalimentare, provenienti da diverse regioni tunisine (olio d’oliva tunisino, miele e derivati da Zaghouan, numerose erbe aromatiche da utilizzare in cucina, spezie, marmellate 100% naturali, datteri, dolci tradizionali preparati a casa come Griwech, Madmouja o Rifissa alla frutta secca, un dolce tunisino presentato da una partecipante vestita in costume tradizionale, membro dell’Associazione tunisina “Tourathna” e così via.

 I piatti tipici da gustare negli stand 

Negli stand al padiglione espositivo della città erano presentati diversi piatti tipici tunisini, italiani, palestinesi e mediterranei. C’era la possibilità di degustare diversi piatti tipici italiani tra cui la pasta ai porcini, la pasta a ceci pugliese, i pasticciotti leccesi, la pizza margherita, ed è stato presentato il piatto tipico  palestinese el Fattah di Gaza. Tanta la gente accorsa per scoprire le altre culture alimentari e conoscere i benefici di alcune ricette per la nostra salute

La cucina palestinese

Conferenze sull’alimentazione corretta e sana

Diversi ricercatori hanno condiviso le proprie conoscenze in materia. Tra gli interventi quelli dei professori-ricercatori dell’Istituto Agronomico Nazionale della Tunisia-Tunisi l’INAT e della Scuola Superiore delle Industrie Alimentari di Tunisia. La Professoressa Olfa Daaloul, dipartimento delle industrie agro-alimentari l’INAT, è intervenuto parlando del pane tradizionale tunisino. La ricercatrice ha citato numerose tipologie di pane tipiche di ogni regione: pane Siniya (pane lievitato cotto negli stampi metallici), pane Chaweya (pane cotto sul piano del forno, leggerissimo, più consumato), pane Mida (pane cosparso di semola), pane Mbassess (pane di diverse dimensioni,l’essenziale è chel’impasto sia realizzato con olio d’oliva o con il grasso di pecora, detto in tunisino smen), pane Kamh (pane integrale), pane d’orge (pane con farina d’orzo), pane Bochmat (pane cotto sul piano del forno molto croccante), pane Tabouna (pane tradizionale tunisino, cotto lungo le pareti di un forno in terracotta). 

Un momento della conferenza sull’harissa

Poi, la ricercatrice tunisina Dorsaf Ben Hassine dell’Istituto Agronomico Nazionale della Tunisia ha parlato dell’Harissa: un condimento tunisino e tanto altro ancora! Si è soffermata sulla storia dell’Harissa, gli ingredienti, le biomolecole in ogni ingrediente, i benefici, attraverso diverse riflessioni. Concludendo il suo intervento ha affermato: “Quindi, ci si deve precipitare a mangiare l’harissa e i peperoni rossi?” Il ricercatore tunisino Ahmed Snoussi ha messo in rilievo l’importanza della dieta mediterranea: chiave di una sana alimentazione, attraverso sforzi nazionali ed internazionali al fine di promuovere abitudini alimentari sane. La dieta mediterranea esercita infatti un effetto protettivo contro numerose malattie croniche o le cosiddette malattie non trasmissibili (MNT). Il ricercatore ha sottolineato l’importanza di ripensare i sistemi per una transizione verso i concetti nutrizionali e il rinforzo dell’adesione alla dieta mediterranea. Infine, ha presentato un video per la promozione di buone pratiche alimentari e ha informato i presenti sulla creazione di una piattaforma KnowledgeHub: Feed, sulla dieta mediterranea.

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