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Tunisia: negato il visto per l’Italia alla nostra collaboratrice. Si rivedano le politiche dei visti

Ottenere un visto per l'Italia negli ultimi tempi è diventato sempre più complicato. Anche alla nostra collaboratrice Soumaya Bourougaaoui, è stato di recente negato il visto per l'Italia. La sua testimonianza.

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Ottenere un visto per l’Italia negli ultimi tempi è diventato sempre più complicato. Lo dimostra la testimonianza del professor Chadli Sagal su Il Corriere della Sera, e il diniego più recente riguardante una squadra di cuochi che avrebbe dovuto venire in Italia per partecipare al Festival del Cous Cous a San Vito Lo Capo, una competizione a cui la Tunisia partecipa ogni anno (ve ne parleremo nei prossimi giorni in un articolo più approfondito). Dinieghi che, arrivando spesso all’ultimo minuto, non lasciano la possibilità ai richiedenti di poter porvi rimedio. Tempo e soldi persi – perché per richiedere un visto, si devono investire dei soldi, che non vengono certo restituiti in caso di diniego dello stesso -, oltre a una bruciante delusione che disincentiva le domande future.

Anche alla nostra collaboratrice Soumaya Bourougaaoui, è stato di recente negato il visto per l’Italia. Insegnante di italiano, da sempre attiva per il dialogo tra le due sponde del Mediterraneo, racconta quanto le è successo :

« Nel mese di luglio ho ricevuto un invito da parte dell’Associazione Castello e Parco di Maredolce (Palermo): oggetto: invito a Palermo per Divulgazione e Approfondimento. L’Associazione con cui collaboro (dall’anno 2015!), organizza studi, ricerche, dibattiti, e conferenze del periodo Arabo-Normanno.

Nello stesso mese, l’impiegata presso Almaviva (Agenzia che si occupa della pratica per i visti, ndr) mi aveva fissato l’appuntamento per 16 settembre. Ho preparato tutti i documenti richiesti, ho acquistato un biglietto aereo andata e ritorno, ho fatto una prenotazione per un hotel a Palermo.

Ho sempre avuto una gran voglia di visitare e scoprire la Sicilia, questa terra è stata per me sempre amore, un magnifico e suggestivo esempio dell’incontro di culture e civiltà diverse. Ah Palermo! Il luogo d’incontro delle culture greca, ebraica, cristiana e araba! Veramente impaziente di compiere questa visita!

Oggi mi hanno informato che devo fornire “invito conforme e documento di riconoscimento del firmatario l’invito” e non oltre 10 giorni! Ma l’impiegato dell’Almaviva, la settimana scorsa, ha studiato tutti i documenti, li ha presi tutti, senza osservazion.! Io dovevo partire domani, lunedì 26 settembre per Palermo! Mi hanno rovinato il programma!

Ho annullato tutto! il biglietto lo perderò! Perché questi ostacoli burocratici? Perché tutta questa fatica per ottenere il visto? Scusatemi non posso più andare in Italia. Annullo i progetti e le visite future. Sono stanca! Basta! »

Che senso ha parlare di dialogo tra le due sponde del Mediterraneo, quando a chi vive nella sponda sud la mobilità viene ostacolata ? Che senso hanno le visite del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, se non viene affrontata questa tematica ? Si guarda alle migrazioni dalla Tunisia solamente quando avvengono irregolarmente : eppure, se si favorisse la legalità, se ottenere un visto fosse meno complicato, queste partenze irregolari smetterebbero di esistere, e con esse le famiglie smetterebbero di piangere i loro cari morti o dispersi in mare. Che senso ha investire nell’esternalizzazione delle frontiere, nella militarizzazione del Mar Mediterraneo e non favorire invece una migrazione regolare e legale ?

Non sono gli unici casi di diniego del visto : già negli scorsi anni – era il 2018 – una trentina di studenti tunisini, che avevano studiato per mesi la lingua italiana e superato i vari esami proprio in vista di proseguire gli studi in Italia – mi avevano contattata per riferire che a tutti loro era stato negato « per motivi economici », nonostante avessero messo da parte e vincolato le somme richieste (a questo proprosito avevo contattato più volte l’ambasciata, per capire meglio cosa fosse successo : non ho mai avuto risposta). Siamo sicuri che questi episodi sono molti di più, e che purtroppo, finchè non si rivedranno gli accordi tra i nostri due Paesi, non finiranno qui.

Un invito a chi si è visto negare il visto, a contattarci e a raccontarci la sua esperienza scrivendo a : redazione@laltratunisia.it. Non siete soli, fate sentire la vostra voce. Noi raccoglieremo le vostre testimonianze e cercheremo di tenere alta l’attenzione su questa tematica.

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