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« Une révolte tunisienne, la légende de Chbayah », prima graphic novel tunisina pubblicata in Tunisia dagli artisti tunisini Seif Eddine Nechi e Aymen Mbarek

La graphic novel, della casa editrice francese Alifbata, è la prima tunisina tradotta in francese. In contemporanea uscirà in arabo standard per la casa editrice Soubia. Racconta la rivolta del pane e di un misterioso personaggio chiamato Chbayah

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La copertina della graphic novel

L’anno 2022 si apre con la nuova uscita della casa editrice francese Alifbata e si tratta della prima graphic novel tunisina tradotta in francese. E non è finita qui: il fumetto uscirà in contemporanea anche in arabo standard per la casa editrice Soubia, rendendo questa pubblicazione la prima graphic novel tunisina pubblicata in Tunisia.

Vi presentiamo Une révolte tunisienne – la légende de Chbayah. Gli artisti tunisini Seif Eddine Nechi e Aymen Mbarek ne sono gli autori, rispettivamente, per il disegno e lo scenario. La traduzione in francese dall’arabo standard è di Marianne Babut che si è occupata, tra le altre, delle pubblicazioni « La bande-dessinée arabe aujourd’hui » (Alifbata, 20218) e “Murabba wa laban” ( Alifbata, seconda edizione del 2018). 

Une révolte tunisienne è un’opera sospesa tra fumetto storico e di finzione: la vicenda principale si svolge nei giorni, a cavallo tra il 1983 e il 1984, in cui ci furono i “moti del pane”. Fu questa una rivolta popolare che seguì un crescente aumento dei prezzi del pane e che fu repressa nel sangue. In quel periodo i tunisini scoprirono attraverso la radio un personaggio chiamato Chbayah (piccolo  fantasma in arabo tunisino e nome di Casper nell’omonimo film). Qual era l’obiettivo di Chbayah e delle sue incursioni radiofoniche? Depistare e mettere zizzania tra le file dell’esercito che reprime la rivolta

Chbayah è un personaggio rimasto nel mistero, una leggenda che offre a Seif Eddine Nechi e Aymen Mbarek uno dei fulcri di questa graphic novel: Cbayah ispira e accompagna il piccolo Salem, protagonista con la sua famiglia di quei convulsi giorni. Con l’aiuto di un vecchio walkie-talkie Salem e suo nonno sabotano le operazioni di repressione della polizia e contribuiscono a risollevare gli animi dei tunisini. Eppure, come il lettore vedrà, la storia va ben oltre i giorni dei “moti del pane” e descrive, intrecciando diversi piani temporali, anche le repressioni degli anni 70 e la seconda guerra mondiale. Per mettere a fuoco il quadro storico e sociale, Alifbata ha aggiunto una serie di fonti storiche raggruppate alla fine della graphic novel in una interessante sezione ad hoc.

Nel disegno di Seif Eddine Nechi ritroverete diverse immagini allegoriche che percorrono parallelamente alla storia principale tutta la graphic novel. In questo intreccio di storie, piani temporali, simbologia e riferimenti artistici, sta la bravura dei due autori tunisini: chiudendo il fumetto si ha l’impressione di aver letto non una storia, ma molte. Non solo: nelle pagine il lettore potrà sperimentare stili e tecniche fumettistiche diverse che sottolineano la bravura di Seif Eddine. che ha vinto nel 2016 il primo premio per il miglior fumetto in formato digitale con “Tawahoch” ed é stato anche finalista del premio Mahmoud Kahlil, si conferma come un artista brillante, capace di passare da uno stile all’altro nella stessa opera. I colori scelti rafforzano le scelte narrative: come fossero uscite dalle pieghe della storia, nei flash back che scandiscono la vicenda ritroviamo il bianco e nero, per poi passare a colori pastello. In contrasto, le pagine allegoriche si accendono di colori vibranti. La collaborazione tra Soubia e Alifbata è aiutata, tra gli altri, dai finanziamenti dell’Institut français.

La versione inglese di questo articolo é consultabile su Arablit e ringraziamo Marcia Lynx Qualey per la collaborazione.

Potete prenotate la vostra copia in lingua francese scrivendo a : info@arabook.com

Testo di Marialaura Romani

L’articolo originale è comparso sul sito Arabook.it, che ringraziamo per la preziosa collaborazione.

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