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Israele, Kais Saied: “Siamo in una guerra di liberazione, non di criminalizzazione della normalizzazione dei rapporti”

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Il Presidente Kais Saied ieri, dal Palazzo di Cartagine, ha tenuto un discorso alla nazione, parlando in primo luogo della situazione della Palestinanel momento in cui bambini, donne e tutta la popolazione civile viene privata d’acqua e cibo e bombardata largamente dall’occupante”.

Ha poi parlato della polemica che ha riguardato il Parlamento, riferisce La Presse, riguardante la proposta di legge che criminalizza la normalizzazione con l’entità sionista. Saied ha sottolineato la sua ferma posizione riguardante la normalizzazione dei rapporti con Israele, affermando nuovamente che si tratta di “alto tradimento”. 

E dicendosi dispiaciuto che “mentre dei bambini, delle donne e degli anziani muoiono sotto i bombardamenti nemici e che dei quartieri interi vengono rasi al suolo, il conflitto prende una piega giuridica”, aggiungendo che “siamo attualmente nel mezzo di una guerra di liberazione e non di incriminazione”. “Coloro che hanno contatti con il nemico sono dei traditori e ricordo che il termine normalizzazione non esiste, perché non riflette la volontà di chi combatte, ma dei vinti”.

Saied ha inoltre sottolineato che questo discorso non vuole alimentare la polemica attorno a dei concetti giuridici, soprattutto in questo momento storico molto doloroso, “che condividiamo con il popolo palestinese”.

E ha aggiunto: “Mi trovo obbligato a ricordare che la Costituzione del 25 luglio 2022, nel suo preambolo, menziona il diritto del popolo palestinese a uno Stato sovrano, con capitale Al Quds” e che “la questione deve essere tratta come un alto tradimento nei confronti del popolo palestinese” ricordando che un certo “sionista effettuava delle visite al vecchio Parlamento incontrando gli eletti”, facendo allusione allo scrittore Bernard-Henri Lévy.

Il Presidente ha ricordato che il popolo tunisino esige la liberazione di tutto il territorio palestinese, e non di una sola parte.

La proposta di legge in esame prevede delle pene pesanti nei confronti di chiunque abbia rapporti con Israele: il testo considera come alto tradimento qualsiasi legame, per le istituzioni, le imprese e i privati. La seduta ieri è stata sospesa dal presidente del Parlamento, Brahim Bouderbala, a causa della confusione e del disordine che regnava. Quest’ultimo giovedì aveva assicurato che “il Presidente Kais Saied mi ha raccomandato di informare i parlamentari del rinvio della seduta, tenendo conto delle ripercussioni negative che questo testo di legge rappresenta per la sicurezza della Tunisia e i suoi interessi”.

© Riproduzione riservata


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