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Provato per voi: Saf Saf a La Marsa

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A La Marsa, vicino alla piazza principale e alla moschea, si trova il celebre cafè Saf Saf. Nel 1997 il giornale “Le Monde” scriveva “sans doute un des plus beaux cafés du monde”, “Senza dubbio uno dei più bei cafè al mondo”. Se negli anni, il Saf Saf ha conservato il suo fascino grazie alla sua architettura, purtroppo col tempo il rinomato servizio è andato invece peggiorando.

Riporta tunisie.co che in origine il Saf Saf era una sorta di caravanserraglio, che accoglieva i viaggiatori di passaggio. Più tardi fu trasformato in un caffè moresco, con edifici che racchiudevano un cortile interno, al centro del quale c’era un pozzo. Sotto il regno degli Hafsidi, i carovanieri diretti a Tunisi venivano a prendere l’acqua per dissetare gli uomini e abbeverare le bestie. Nel cortile si rilassavano su delle panchine di pietra i mercanti venuti a fare affari, mentre fumavano la ‘shisha’. La freschezza leggendaria del Saf Saf era dovuta a un pioppo tre volte centenario, situato vicino alla sorgente; è questo albero che ha dato il nome al caffè.

Attrazione turistica non solo per le colonne colorate, le piastrelle arabeggianti e la sua atmosfera, ma anche per il famoso “cammello bianco” situato vicino al pozzo,  con cui i turisti amavano fotografarsi ed oggetto anche di dispute animaliste negli ultimi anni. Anni fa Fathia, così era stata chiamata, era scomparsa e gli animalisti locali si auguravano che nessun altro cammello venisse preso al suo posto, cosa che invece è successa. Personalmente, mi mette tristezza vedere il cammello legato al pozzo, con poca possibilità di movimento.lllll

Siamo andati in questo café durante Ramadan, attratti dal cartello in bella vista con il menù proposto: 19 dinari con zuppa, insalata, Brik, tajine e piatto principale ci sembrava un ottimo affare. Abbiamo prenotato e all’ora dell’iftar ci siamo presentati. Dopo averci fatto accomodare, abbiamo aspettato un po’ prima di essere serviti. Ci è stato portato un piatto con una piccola ciotola di chorba; sullo stesso piatto un Brik – piccolo, a dita di Fatima – , un quadratino di tajine, un dattero, un assaggio di insalata mista e di insalata mechouia. Come piatto principale avevo scelto le merguez: erano quattro a numero, con delle patatine fritte che non erano del tutto cotte. Il bere, come spesso accade con i menu dei Ramadan era a parte: 4 dinari per una bottiglia di acqua naturale, un prezzo che nei ristoranti e nei cafè è ormai la media. 

Non siamo stati soddisfatti: le porzioni erano ridotte e la qualità non eccellente – in ristoranti popolari del centro si può mangiare allo stesso prezzo con porzioni più abbondanti -. Per un Iftar durante il mese di Ramadan, lo sconsigliamo. Se invece volete bervi un café arbi o un thé alla menta, in un cafè caratteristico, può essere una buona idea. E anche per partecipare ai vari laboratori proposti durante l’anno, od esposizioni artigianali: iniziative lodevoli. 

Provato per voi” è una rubrica in cui andiamo alla scoperta di cafè, ristoranti, locali e b&b tunisini e li recensiamo per voi. Non è un servizio pubblicitario: non siamo pagati dai gestori. Condividiamo quindi in modo sincero le nostre impressioni. 

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