Tunisini in Italia: “residenza” la porta magica per ottenere i benefici materiali
La parola ai lettori – articolo di Hamdi Msihli
È vero che gli italiani sono razzisti ? Questa era una frase detta da un tunisino appena arrivato a Milano in cerca di lavoro, mentre aspettavamo il nostro turno per il controllo dei passaporti. Il giovane era nervoso e spaventato da qualcosa, temeva di essere fermato e rimandato in un Paese che considerava un inferno, immaginandosi di arrivare nel paradiso italiano pieno di soldi e donne. Molti tunisini non si fidano dell’Italia o di altri Paesi europei, amano quel sentimento costante di vittimismo: noi siamo buoni e pacifici, loro sono cattivi e razzisti. Pertanto, non mi ha sorpreso la domanda del giovane. Era venuto in Italia per un solo scopo: fare soldi, e magari illudere un’italiana con l’amore per ottenere un beneficio personale. Non gli interessano la sua cultura, la sua gente, i suoi monumenti o la sua storia. Il suo obiettivo principale è ottenere la « residenza magica ».
Sono venuto in Italia come turista per tre mesi, da Milano a Napoli, fino a Palermo, per poi finire a Catania. Mi sono goduto ogni dettaglio che incontravo: i volti, gli odori, gli edifici, l’eleganza, il chiacchiericcio italiano, le strade strette, i mercati del pesce, le chiese, il caos bello a volte, sorseggiare un caffè in pochi minuti. Tutti quei dettagli erano per me una fonte di piacere, mentre per altri era tutto diverso. Quando incontri i tunisini qui in Italia, non senti altro che la parola « residenza ». Tutti la cercano, è la porta magica per ottenere tutti i benefici materiali. Per molti, la relazione con questo Paese non è altro che un rapporto di convenienza economica. Tutto questo nella ricerca di un futuro in un Paese che non amano molto e considerano straniero.
Molti tunisini non sono riusciti ad amare l’Italia in tutti i suoi dettagli, forse non ci hanno mai provato. Si preoccupano solo di quello che possono raccogliere in termini di soldi per tornare a casa. Non li vedi spesso nei musei, nei teatri, nelle chiese o nelle sale d’opera, ma si radunano in luoghi specifici per parlare dei problemi lavorativi, delle condizioni del Paese d’origine, di come ottenere questo o quel sussidio, o dell’importo che riceveranno con la nascita del prossimo figlio. Nessuna voce è più forte di quella degli interessi materiali in Italia. Molti tunisini ignorano i dettagli dell’Italia e si concentrano sul loro obiettivo principale : la residenza e tutto ciò che viene dopo, oppure cercare una vecchia italiana da sposare o richiedere asilo fuggendo da una minaccia immaginaria. Per questo, il loro rapporto con questo Paese rimane strano e complesso : un Paese che non amano molto, ma per il quale sono disposti a sacrificarsi pur di arrivarci.
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