Schiacciare un tasto
Un racconto breve di Andrea Negri su un aspetto della società in Tunisia
Un racconto breve di Andrea Negri
Chattavano già da quasi due giorni. Avevano minuziosamente passato in rassegna ogni particolare rilevante ai fini di quell’incontro. Età, vita vissuta, studi, eventuali precedenti matrimoni, mancava solo la testimonianza del commercialista per avere un ordine di grandezza, magari a spanne, per valutare le potenzialità economiche del candidato. Essere in pensione era senz’altro titolo di merito, ma non possedere una macchina e non avere un giardino con piscina, certamente dei punti a sfavore. La differenza di età, non era minimamente valutata, se la distanza fra i due pareva incolmabile, questa aggiungeva addirittura punti all’anziano.
Si parlavano, si fa per dire, con il traduttore, perché malgrado i vantati titoli di studio di lei, anche in più lingue europee, forse la di lui ignoranza, impediva di cogliere le sfumature. Lei tuttavia, ci teneva a precisare di non essere più vergine, anche se non si era mai sposata. Questo le precludeva la possibilità di trovare un marito tunisino, la qual cosa peraltro non voleva neppure prendere in considerazione. Sembrava infatti non rappresentare nessun ostacolo nel caso di un candidato straniero !
Sì, aveva un po’ lavorato, ma da tempo aveva rinunciato ad alzarsi ogni mattino per andare in fabbrica, o in ufficio, o chi sa dove, per guadagnare così poco. In fondo era la piccola di casa, i fratelli e le sorelle, tutti sposati, vivevano da tempo per conto loro e, restare nella casa dei genitori, in attesa di trovare il marito giusto, le era sembrata la scelta più conveniente. Per trovarlo, prima dei fatidici trenta anni, che ormai si avvicinavano a grandi passi, non ci sarebbe nemmeno stato, anche volendo, il tempo per lavorare.
La cura della persona la occupava per gran parte della giornata: massaggi, capelli, ciglia, unghie, tutto andava restaurato, innovato, mantenuto, con una cura attenta, costante, irrinunciabile. Per non parlare dei tatuaggi, dei vestiti e delle scarpe da abbinare con le borse, insomma un lavoro da stressare chiunque! Quindi, lo aveva scritto chiaramente nella chat, voleva stare tranquilla, magari preparare lei stessa qualcosa da mangiare e così conoscersi meglio a casa di lui, ( per poterne meglio valutare di persona, la metratura, il numero delle stanze, la qualità dei servizi).
Certo , che una ragazza di buona famiglia preferisca andare subito a casa del possibile candidato per conoscerlo sul suo terreno, sembrava una cosa stimolante ma imprevista e forse all’uomo, ad altri approcci abituato, poco credibile. Aveva perciò offerto di incontrarsi, fare una passeggiata per sondarsi a vicenda e poi, semmai consumare un gelato o forse bere un caffè insieme. No, lei non voleva perdere tempo in convenevoli inutili, sapevano tutto uno dell’ altro, poteva prendere un taxi ed essere lì in pochi minuti.
Quella che a prima vista l’uomo aveva valutato una proposta di un qualche interesse, via via assumeva i contorni obliqui di quella che sarebbe certamente diventata fonte di una lunga catena di seccature, in un groviglio da cui sarebbe stato difficile districarsi.
Era l’inizio di un Nuovo Anno, non ne valeva assolutamente la pena! Bastò spingere il tasto della chat: “cancella tutto” ed in un attimo tornò a splendere il sole !